PROTAGONISTI  4 Dicembre 2017

Gianluigi Bonelli “educatore”

L’autore, prima di Tex, venne “adottato” dalla stampa cattolica

Nella sua lunghissima carriera di editore e autore, Gianluigi Bonelli ha ricevuto molteplici attestazioni di stima, ma pochi sanno che ci fu un periodo in cui venne tenuto in considerazione addirittura in qualità di “educatore”.

Gianluigi Bonelli “educatore”

Siamo alla fine degli anni Trenta del XX secolo e Gianluigi Bonelli sta vivendo un momento brillante nella sua carriera. È stato infatti chiamato a Roma dalla A.V.E. (Anonima Veritas Editrice) per dirigere il settimanale cattolico per ragazzi il Vittorioso, lanciato nel 1937, che stenta a decollare nonostante possa usufruire di un capillare circuito distributivo alternativo alle edicole: le migliaia di chiese distribuite sul territorio nazionale. Sotto la direzione di Bonelli quello che è poco più di un bollettino parrocchiale si trasforma in un giornale a fumetti confezionato in maniera professionale, al quale collaborano i migliori “pittori” presenti sul mercato: Kurt Caesar, Antonio Canale, Franco Chiletto, Vittorio Cossio, Athos Cozzi, Sebasiano Craveri, Edgardo Dell’Acqua, Guido Grilli, Benito Jacovitti, Walter Molino, Raffaele Paparella e Angelo Platania.

Il Vittorioso n. 17 del 30 aprile 1938Il successo al timone del Vittorioso, che raggiunge le 120 mila copie vendute per numero, apre le porte per Gianluigi Bonelli ad altre collaborazioni editoriali di area cattolica. Così, dalla conoscenza con Franco Parazzini, amministratore della S.A.D.E.L., una piccola casa editrice nata a Milano nel 1935 e la cui sigla sta per Società Anonima Diffusione Edizioni Librarie, nasce l’idea di realizzare La Bibbia illustrata per la gioventù, un’opera a dispense settimanali che Bonelli si impegna a ideare e sceneggiare.

Il piano editoriale prevede novanta uscite settimanali, che avvengono in tempi diversi. Nel 1941-1942 sono pubblicati i primi quarantacinque fascicoli, distribuiti in edicola a cura della Casa Editrice Pro Familia. In seguito, le dispense sono raccolte in volume e pubblicate per la libreria con l’etichetta S.A.D.E.L. Nel 1946, a guerra finita, la Bibbia illustrata riprende le pubblicazioni. Sicuramente escono singolarmente in edicola i fascicoli che sono raccolti nel secondo volume, mentre la conclusione dell’opera avviene direttamente con il terzo volume rilegato del 1947, che accorpa il materiale delle ultime 36 dispense, forse mai uscite in edicola. Al principio delle pubblicazioni ogni fascicolo si presenta con una foliazione di 12 pagine più le copertine, impreziosite da illustrazioni a tempera stampate in tricromia; il prezzo è di una lira. I volumi rilegati invece sono tomi da 400 pagine l’uno. Nel complesso, un’opera autenticamente monumentale con migliaia di disegni che traducono in immagini Vecchio e Nuovo Testamento.

La Bibbia illustrata per la gioventù n. 11, 1941, S.A.D.E.L., MilanoBonelli chiama ai pennelli dell’opera due artisti con i quali in quegli anni sta collaborando al Vittorioso. Dapprima sceglie Raffaele Paparella per il quale aveva sceneggiato “Il terrore del Colorado”, una storia con Marco Valli come protagonista, e l’avventura epica “I tre Gigli”. In seguito, chiama a collaborare alla Bibbia anche Franco Chiletto, che aveva tradotto in immagini le sceneggiature bonelliane di “Andus”, “Andus e i lupi del nord”, ambientate nell’antica Roma, e “Il corriere segreto”, un’avventura di cappa e spada che riecheggia Dumas. Per entrambi i disegnatori si tratta di alcune delle storie migliori prodotte dal Vittorioso in quegli anni. Infine, gli ultimi 30 episodi dell’opera sono illustrati, per quanto riguarda gli interni, da un terzo disegnatore, Italo Bolla.

La Bibbia illustrata, ovviamente, ha un tenore ben diverso dalle avventure del “Vitt”. Sceneggiatura e disegni sono totalmente al servizio della divulgazione religiosa, che assume la forma di lunghe didascalie redatte dal sacerdote Carlo Ponzoni, sotto la supervisione del teologo monsignor Giuseppe Maino della Curia Arcivescovile di Milano. Ciò non toglie che gli esiti artistici siano molto convincenti e l’opera degli autori viene apertamente apprezzata nell’introduzione editoriale della S.A.D.E.L.

“Lo scrittore Giovanni Bonelli, ideatore dell’opera, brillante romanziere e collaboratore dei più noti giornali che appassionano la gioventù, ha portato il suo contributo di educatore e di regista, sfruttando le sue esperienze e le sagaci intuizioni psicologiche dell’animo giovanile. Conoscendo tutti gli accorgimenti e le sfumature occorrenti, per soddisfare le aspettative, le ansie del giovane lettore che appartiene alla nuova generazione forgiata dal clima mussoliniano, sapientemente allineato nello spirito e nell’educazione cristiana, ha voluto dare un’impronta romanzata alla nostra audace iniziativa”.

Ricordando che queste parole sono state scritte nel 1941, un’epoca in cui “l’allineamento” del regime alle esigenze confessionali cattoliche è uno dei cardini dell’educazione giovanile, fa comunque un po’ sorridere pensare come Gianluigi Bonelli nel dopoguerra “cadrà in disgrazia”, per così dire, agli occhi di quello stesso mondo cattolico in quanto creatore di Tex nel 1948, un personaggio le cui gesta a fumetti saranno pesantemente deprecate e messe all’indice dalla Chiesa. Nel volgere di pochi anni a Bonelli appuntano al petto la medaglia di “educatore” e quando poi lui a sua volta appunta al petto di Tex la stella di ranger, “raddrizzatorti” che va per le spicce, perde di colpo tutte le sue benemerenza e viene “degradato” sul campo.

Illustrazione di Raffaele Paparellla per uno dei fascioli della Bibbia illustrata per ragazzi.Nella presentazione dell’opera, l’editore della Bibbia spende belle parole di apprezzamento anche per Raffaele Paparella, disegnatore “che si è assunto il maggior gravame di questa opera (ed) è già noto nel vasto cerchio della nuova generazione per la sua impronta personale e caratteristica di illustratore di romanzi avventurosi, alcuni dei quali storici, divulgati da periodici assai letti e cari nel campo giovanile. Egli si è appassionato a questa grande impresa ed offre tutta la sua spontanea baldanza giovanile, unita alla raffinata genialità della sua arte pittorica”. Baldanza a parte, il riferimento ai giornali “assai letti e cari”, ci si potrebbe scommettere, è al Vittorioso.

In definitiva, il fumetto, quando si fa veicolo dei contenuti “giusti” è uno strumento non solo lecito, ma addirittura “moderno” come si legge tra le righe che il curatore dell’opera, Mario Milani, indirizza ai ragazzi destinatari della Bibbia illustrata: “Vogliate considerare, voi giovani ormai avvezzi al fascino delle suggestioni cinematografiche, anche questa composizione biblica quasi fosse la risultante di una sceneggiatura e di un montaggio per lo schermo; apprezzando il metodo, vi affezionerete ancor più all’opera, della quale riconoscerete il ritmo e i valori descrittivi e narrativi”.

Si legge ancora nell’introduzione che la pubblicazione ha “l’unico intento di imprimere nelle menti giovanili le sacre verità storiche e morali attraverso le figurazioni, oseremmo dire cinematografiche”.

Del resto, il concetto di potenza filmica era assodato almeno dal novembre 1937 quando, per la cerimonia di fondazione della nuova sede dell’Istituto Luce a Roma, fu allestita una scenografia passata alla storia, con una gigantografia di Mussolini dietro a una cinepresa, troneggiante sul motto riprodotto a lettere cubitali: “La cinematografia è l’arma più forte”. E il fumetto una munizione di scorta, si potrebbe aggiungere.

Le Tigri dell'Atlantico di Gianluigi Bonelli, 1940 S.A.D.E.L.Infine, una postilla per quanto riguarda la ricognizione delle attività della piccola S.A.D.E.L. In quegli stessi anni bisogna annotare la pubblicazione di alcuni romanzi di Emilio Salgari e di Luigi Motta – come per esempio “Gli esploratori degli abissi”, "L’impero dei Ramavala” e “Il naufragatore dell’Oceano” –, tutti del 1937. E anche due romanzi dello stesso Bonelli: “Le Tigri dell’Atlantico”, 1940, che raccoglie i testi già apparsi su Audace nel 1936/1937 con il titolo “L’ultimo corsaro” e, infine, “I fratelli del silenzio”, 1940, seguito delle “Tigri”, apparso anch’esso su Audace, nel 1937/1938.

In edicola, invece, la S.A.D.E.L. era già presente fin dalla metà degli anni Trenta con il quindicinale L’avventura poliziesca, diretto da Enrico Berlenda, giornalista del “Secolo” e del “Popolo d’Italia”. In realtà la testata è fondata dall’Editoriale Milanese nel 1935 e la S.A.D.E.L. subentra come editore solo dal 1936 con l’uscita del sesto numero. Si conoscono una ventina di titoli pubblicati e molti sono di autori italiani, una scelta che è una risposta “autarchica” alle sanzioni che la Società delle Nazioni aveva inflitto all’Italia in quell’anno, a seguito dell’attacco di Mussolini all’Etiopia. Così, nell’elenco degli autori troviamo, tra gli altri, Andrea Lavezzolo, Leonello Martini, Gastone Simoni e Vincenzo Baggioli, che firma con gli pseudonimi di B. Vincent e Vincenzo da Varese. Questi “gialli” verranno poi ristampati nel 1944, sempre da S.A.D.E.L. nella Collana del Cerchio Nero.

 

Cristiano Zacchino



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