GUIDA AL FUMETTO   PERSONE   Ticci Giovanni

Giovanni Ticci Italia

disegnatore

20 Aprile 1940 - Siena, Toscana, Italia

Comincia a lavorare nel mondo dei fumetti a soli sedici anni, svolgendo la tradizionale gavetta all’interno dello Studio D’Ami capeggiato da Rinaldo “Roy” D’ami. È in quell’ambito che acquisisce i rudimenti del lavoro e incontra Alberto Giolitti, sotto la cui guida lavora poi ad alcune popolari serie statunitensi: Turok e Voyage to the Bottom of the Sea, della Western Publishing, e Star Trek della Gold Key.
Nel 1964 conosce Sergio Bonelli e comincia il sodalizio con l’allora Edizioni Araldo. Per prima cosa si occupa dei disegni degli ultimi episodi di UN RAGAZZO NEL FAR WEST, serie di Guido Nolitta. Poi realizza su testi di Gianluigi Bonelli parte del fantascientifico JUDOK, pubblicato all’interno della COLLANA RODEO, per cui gli risulta utile l’esperienza accumulata con Star Trek. Nel 1968 firma la sua prima storia di TEX, “Vendetta indiana”, pubblicato sul numero 91 della collana.

Il suo disegno ricorda ancora molto quello del maestro Giolitti, a tal punto che alcuni sospettano che sia quest’ultimo il nuovo artista di Tex. Ma Ticci ben presto sviluppa uno stile sempre più personale, giungendo a una sintesi grafica che vanta pennellate sicure e linee precise e abbondanti, in grado di conferire tridimensionalità e carattere ai personaggi e di visualizzare splendide vedute d’insieme di cittadine e deserti, di foreste e canyon. Le sue matite diventano un punto di riferimento per gli aspiranti disegnatori di Tex, personaggio che occupa la maggior parte del suo tempo lavorativo.
Tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta Giolitti trova però il tempo per realizzare un buon numero di copertine di I grandi Western della Frontiera Edizioni. Si tratta di romanzi di genere, realizzati dai più importanti scrittori americani (tra cui Peter Field, J. Warner Bellah, William O. Turner, Al Conroy, Frank Gruber, Harry Whittington), di cui Ticci riassume il contenuto in illustrazioni che coprono sia la prima sia la quarta di copertina. Immagini in cui sono presenti tutti gli elementi caratteristici della frontiera e in cui il suo disegno elimina parte delle linee a favore di una colorazione acquerellata dalle tinte vivaci.

Nel 2008, Giolitti utilizza ancora il colore per una breve storia dal titolo “Quando la foresta diventò rossa”, realizzata per il Museo del Fumetto di Lucca. Su testi di Angelo Nencetti, questo lavoro, che somiglia più a un racconto illustrato che a un fumetto, è un omaggio al Ticonderoga di Hugo Pratt, ambientato nello medesimo periodo storico dei pionieri e delle giubbe rosse. Ventisei tavole in cui vengono narrate le memorie di uno scozzese che, fuggito dal suo paese, approda nel Nuovo Mondo solo per trovarvi tragedie molti simili a quelle conosciute in patria. Ticci elimina quasi completamente il tratto nero a favore di acquerelli sfumati e dalle numerose variazioni cromatiche.
Nello stesso anno firma una delle sue più belle avventure di TEX, cominciata sul numero 569, dal titolo “Buffalo Soldiers”, e proseguita sul 570 (“Decimo cavalleria”) e sul 571 (“L'assedio degli Utes”). Su testi di Mauro Boselli, disegna un’avventura dei buffalo soldiers, i soldati di colore dell’esercito americano, riuscendo a fondere ottimamente le tematiche avventurose con quelle umane, senza appesantire la narrazione, al contrario donandole maggiore fascino.
Ticci firma anche il numero 600 della collana, albo a colori com tradizione per i numeri centenari.
Tale è la sua importanza per l'evoluzione grafica del personaggio di Tex e l'apprezzamento da lui raccolto tra i lettori, che nel corso degli anni gli vengono dedicate diverse le mostre e nel 2017 La Sergio Bonelli Editore pubblica un suo Artbook dal titolo “L’arte di Giovanni Ticci”.
Creazione scheda: DC, 18/04/2022
Ultima modifica: DC, 18/04/2022