EDICOLA & DINTORNI 3 Dicembre 2018
Blek: i mille volti di un personaggio
L'interpretazione grafica del biondo trapper dalle origini a oggi
Breve carrellata sui disegnatori che hanno messo mano a Blek nel corso dei decenni e le nuove copertine di Manlio Truscia per l'edizione a colori definitiva, attualmente in edicola con La Gazzetta dello Sport

Già dal suo primo apparire, nel 1949, sulle tavole di Olenwald il Nibelungo, il marchio EsseGesse è comparso come un prezioso sigillo su serie a fumetti indimenticabili, capaci di valicare il tempo e le mode culturali. Se così non fosse, l’iniziativa di Gazzetta dello Sport ed Edizioni if, che vede il ritorno in edicola della saga del Grande Blek, non sarebbe mai nata. In quasi quarant’anni di collaborazione, Giovanni Sinchetto, Dario Guzzon e Pietro Sartoris hanno saputo creare un mondo univoco e ricco di sfumature, che vanno dagli intrecci avventurosi alle scene umoristiche, capaci di stemperare anche le situazioni più drammatiche e cupe.
Sappiamo che i componenti della EsseGesse si ripartivano il lavoro suddividendosi gli incarichi e che ognuno di loro era un ingranaggio fondamentale in quella straordinaria macchina creativa. Eppure, a ben guardarle, alcune vignette rivelano sintesi grafiche aliene a ognuno dei tre fumettisti piemontesi. Se da una parte la faccenda potrà apparire inusuale, dall’altra è comprensibile come diventasse necessario farsi aiutare da altri disegnatori per mantenere le consegne, soprattutto se si pensa alla mole di lavoro che dovevano sobbarcarsi settimanalmente per sopperire alla pubblicazione parallela di Capitan Miki e de Il Grande Blek . Dire quali e quanti aiutanti siano passati nello studio della EsseGesse è cosa ardua, essendo scomparsi tutti i protagonisti di quel periodo, che avrebbero potuto raccontare vicende umane purtroppo rimaste prive di nomi e volti.
E il volto di Blek è il primo indizio che mostra in quale modo sia cambiato il personaggio una volta giunto tra le mani dei disegnatori che si sono succeduti alla realizzazione della saga dopo quel 31 gennaio 1965, quando la EsseGesse abbandonò la Dardo.
Elencarli vorrebbe dire citare oltre quaranta nomi (senza contare poi tutti quelli celati nell’anonimato imposto dagli studi grafici, come quello di Nicola Del Principe o quello di Naro Barbato e Angelo Mancini) e nominarli uno per uno significherebbe spendere pagine per raccontare l’importanza che ciascuno di loro ha nella vita editoriale del personaggio. Allora, possiamo limitarci a citare chi, più degli altri, ha contribuito a rendere Blek uno dei personaggi più amati e longevi: Carlo Cedroni, Antonio e Vincenzo Chiomenti, Jean-Yves Mitton, Branko Plavsic, Byron Aptosoglou e Lina Buffolente. Per contrappasso, proprio per la loro “invisibilità”, vorremmo ricordare Eugenio Benni, Nestore Del Boccio e Michele Arcangelo Iocca, disegnatori in forza agli studi Del Principe e Barbato-Mancini.
Blek, ovviamente, è stato protagonista anche di tantissime copertine affidate, anche in questo caso, a molti nomi famosi della “nona arte”, come Antonio Canale, Leone Cimpellin, Sandro Angiolini, Alberico Motta e Franco Bignotti, solo per citarne alcuni.
Attualmente, a questi nomi si affianca quello di Manlio Truscia le cui illustrazioni, a partire da martedì 4 dicembre 2018, si alterneranno a quelle di Giovanni Sinchetto sulle copertine della collana Il Grande Blek edita da Gazzetta dello Sport e realizzata da Edizioni if.
Il disegnatore siciliano ha una straordinaria carriera professionale alle spalle, incominciata, nella seconda metà degli anni Sessanta del XX secolo con i disegni di un episodio di Kriminal completato da Vincenzo Sguera e inchiostrato da Enzo Carretti. Seguono due episodi di Satanik e numerosi fumetti per L’Intrepido della Casa editrice Universo e per numerose serie pocket della Edifumetto ed Ediperiodici. Oltre ai fumetti, Truscia ha lavorato anche in ambito pubblicitario e nell’editoria popolare. Per quest’ultima, tra le altre, ha realizzato molte copertine per Il Giallo Mondadori e illustrazioni per il settimanale Sette del Corriere della Sera.
Il suo incontro professionale con il mondo della EsseGesse risale al 2003, quando illustra sei racconti pubblicati in appendice alla ristampa de Il Comandante Mark pubblicata da Edizioni if.