PROTAGONISTI  8 Ottobre 2015

Nadir Quinto, un maestro della perfezione

Va oltre il fumetto l’amore tra un principe e una fata

Può succedere che in una Milano distrutta dalla Guerra un Principe incontri una Fata e la voglia amare per tutta la vita? In una storia a fumetti? No. Nella Storia del Fumetto. Chi sono?

Nadir Quinto, un maestro della perfezione

Sono il pittore Nadir Quinto e la calligrafa Enza Pecchi, la cui storia d’amore inizia tra fantasia e realtà sulle tavole del Corriere dei Piccoli e sulle pagine dei rotocalchi, per poi durare per l’eternità!

Uno che si chiama Nadir non poteva che venire dal mondo delle favole. Un regno fatto di sogni e di magia. Se la vediamo così, allora è più facile capire come il pittore Nadir abbia ricevuto un dono unico che gli ha permesso di diventare ben presto signore e artista dello Stile, mettendo la sua arte al servizio dei pionieri dell’editoria popolare italiana prima, e delle più importanti case editrici europee dopo. E capire come l’uomo Nadir abbia incontrato sulla sua strada una Fata, che ha condiviso con lui non solo la vita coniugale, ma anche quella professionale. E, infine, come dalla loro unione siano scaturite le più belle pagine del fumetto italiano, disegnate da lui e letterate da lei, e siano nate due figlie che hanno ereditato e a loro volta trasmesso a una nuova generazione un’arte, una bellezza e un’eleganza che davvero sembrano venire da un mondo incantato. Ma che invece sono quelle reali di Nadir ed Enza.

Gli inizi artistici di Nadir Quinto hanno tutte le caratteristiche del sogno premonitore.

Appena ventenne l’editore Mario Conte lo fa esordire sulle pagine dei Romanzi del Cigno, quando, con un cambio epocale di politiche editoriali, la testata abbandona la narrativa per votarsi al fumetto. Il personaggio che gli viene affidato è l’Arciere Nero, autarchica versione di Robin Hood scritta da Cesare Solini. Vent’anni dopo Nadir si affermerà sul mercato internazionale disegnando proprio le storie originali dell’eroe di Sherwood per l’inglese Amalgamated Press.

Ancora di premonizione si può parlare, perché Conte gli commissiona l’intera collana de Le Più Belle Fiabe, facendolo così cimentare con un genere di cui sarà maestro del segno e del colore pubblicando rassicuranti illustrazioni a tema per oltre quarant’anni in Italia e all’estero.

Anche la vita privata di Nadir Quinto ed Enza Pecchi è per i lettori un po’ sogno un po’ magica realtà.

I due, ribattezzati Amos e Lorenza, da una parte prestano i loro volti per illustrare racconti e fotoromanzi, dall’altra vedono spesso pubblicate le loro foto, sia quelle del matrimonio sia quelle al tavolo di lavoro, a volte anche con la piccola Diana, sulle pagine di importanti rotocalchi. Sono le stesse pagine di Grazia, Domenica del Corriere o Bolero che ospitano le illustrazioni a mezzatinta di Nadir, ancora incerto tra l’illustrazione e i fumetti avventurosi dell’Ispettore Burke o dell’Albo dell’Intrepido e quelli comici di Tonino e Gelsomina o di Zampanò. Per nostra fortuna, questa incertezza lo accompagnerà per tutta la vita permettendoci di apprezzare sia le sue spettacolari tavole a fumetti sia le sue coinvolgenti illustrazioni.

Dagli anni Cinquanta ai Novanta non c’è che l’imbarazzo della scelta: basta sfogliare le pagine del Corriere dei Piccoli, del Giornalino, del Corriere dei Ragazzi o del CorrierBoy o i volumi editi da Fleetway, Mondadori, Paravia e Principato per godere dell’arte di un Maestro della perfezione.

Gianni Bono