PERCORSI  13 Gennaio 2016

Guerre stellari e la copertina misteriosa

Variazioni sul tema nell'iconografia di lancio di Star Wars

Piccolo viaggio nelle cover dei primi fumetti della saga, sulle tracce di un disegnatore rimasto finora sconosciuto. Un confronto tra edizione italiana, statunitense, indonesiana e poster cinematografici.

<i>Guerre stellari</i> e la copertina misteriosa

Oggi le edicole italiane sono affollate di una moltitudine di fumetti, di ogni formato e dimensione, dedicati a Star Wars. Ma nel lontano novembre del 1977 solo un albo si affacciava un po’ timido nei chioschi nostrani, inseguendo il successo inaspettato della pellicola cinematografica. Era Guerre Stellari (sottotitolo: “A fumetti il più spettacolare film di fantascienza”), edito da Arnoldo Mondadori Editore. Possiedo ancora oggi quell’albo e, ancora oggi, mi domando chi ne abbia disegnata la copertina, convinto che sia stata realizzata appositamente da un autore italiano di cui non conosco il nome.

Il primo fumetto italiano di Guerre Stellari

Perché tale convinzione? Semplice, è differente da quella originale, realizzata da Howard Chaykin per il primo numero della versione a stelle e strisce targata Marvel Comics. Le motivazioni del cambio risultano ovvie, non solo ai tempi il giovane Chaykin non era un fenomeno della matita (cosa che sarebbe poi diventato), ma aveva realizzato il primo numero della serie quando il film era ancora in fase di lavorazione, quindi alcuni dettagli non corrispondevano a quanto visto dagli spettatori. Per esempio, il casco di Darth Vader (per noi, ai tempi, Lord Fener), era differente in forma e colore.

Discrepanze di cui si accorse anche la Marvel, che in una successiva edizione (la Marvel Special Edition) fece ridisegnare la cover da Dave Cockrum, che realizzò un’immagine più bella e spettacolare. Quindi, inizialmente pensai che il misterioso artista italiano avesse copiato quello americano, ma non è così. Nonostante gli elementi delle due immagini siano (quasi) i medesimi (Luke, Leia, Vader, i caccia Ala-X), Cokrum li dispone in modo differente, mettendo Leia alla sinistra di Luke.

La cover italiana, quindi, rielaborava un’altra immagine, quella di un paio di locandine Usa, rispettivamente di Tom Jung e dei fratelli Hildebrandt. Tuttavia, vi apportava anche delle personali modifiche, rendendo rosso l’altrimenti immacolato bianco vestito di Leia e dando a Luke un aspetto vagamente da palestrato e con i capelli lunghi e castani invece che biondi.

Non è stato l’unico caso nel quale una matita italiana disse la sua su Star Wars. Inizialmente, a realizzare la locandina del film fu chiamato Michelangelo Papuzza (che a me è sempre parsa quella di un film di “sandaloni” in salsa fantascientifica), ma poi in giro vidi sempre i poster di Jung e Hildebrandt (sì, io all’epoca c’ero e cercavo i poster da collezionare).

Credo che la cover del fumetto in edizione italiana sia stata copiata anche da altri

Tornando alla cover del fumetto in edizione italiana, credo sia stata copiata anche da altri. Esiste una versione indonesiana del primo numero di Star Wars, la cui cover (disegnata da tale Jan Mintaraga per l’editore Sanggar Karya) sembra copiata da quella italiana.

Come faccio sapere che l’artista asiatico non rielaborò a sua volta i famosi poster? Semplice, nei poster Vader guarda verso la sua destra, mentre nelle due cover guarda verso la propria sinistra. Insomma, le due copertine sono parenti, solo che ancora oggi non ho scoperto chi ha disegnato quella italiana. Se qualcuno lo sa, spari un raggio laser.

 

STAR WARS: SVELATO IL MISTERO

(Aggiornamento del 21 gennaio 2016)

E poi dicono che internet non serve a niente… Serve, serve. Serve a risolvere i misteri, per esempio. La cover del primo numero italiano di Guerre Stellari non è stata realizzata da un italiano, bensì da un filippino: Tony De Zuniga.

La segnalazione mi è arrivata quasi subito via mail dal baldo Lorenzo Terranova, ma in seguito ci ha pensato anche Marcus Parker sulla pagina Facebook. L’immagine, realizzata ovviamente per la Marvel (per cui Tony De Zuniga ha lavorato a lungo), non è mai stata usata come cover, ma forse è stata inizialmente progettata come tale, visto che si rifà ai poster cinematografici.

Comunque, appare in appendice all’albo Marvel Special Edition che ospita la ristampa dei primi numeri di Star Wars e pubblicizza l’uscita del secondo numero (con la conclusione della storia del film). Per l’edizione italiana l’illustrazione è stata ricolorata.

Tra l’altro non posso fare a meno di notare che, curiosamente, De Zuniga ha reinterpretato, probabilmente del tutto casualmente, lo stereotipo dell’eroe con la “bella” avvinghiata a una gamba, che aveva più volte disegnato in passato per le tavole di Conan the Barbarian. Insomma, conclusione dell’investigazione, tutti a casa e l’ultimo chiuda la porta.

 

Davide Castellazzi
fumetti&robot