GUIDA AL FUMETTO   PERSONE   Bonelli Giovanni Luigi

Giovanni Luigi Bonelli - Gian Luigi, Gianluigi Bonelli Italia

editore, sceneggiatore

22 Dicembre 1908 - Milano, Italia

12 Gennaio 2001 - Alessandria, Italia

Gian Luigi Bonelli, il cui nome completo è Giovanni Luigi Bonelli, è nato a Milano il 22 dicembre 1908. Appassionato di letteratura avventurosa (Jack London, Zane Grey, Alexander Dumas, H.Rider Haggard e altri classici), di novelle di cappa e spada e di film western, inizia a scrivere brevi racconti e poesie già a 18 anni, non appena conseguita la licenza di ginnasio.
I suoi primi lavori vengono pubblicati sul CORRIERE DEI PICCOLI e sul GIORNALE ILLUSTRATO DEI VIAGGI, edito dalla Sonzogno. Nel 1937 nascono due romanzi: L’ultimo corsaro (ripubblicato nel 1940 col titolo Le tigri dell’Atlantico) e I Fratelli del Silenzio, entrambi ispirati dalle innumerevoli letture avventurose affrontate in giovane età. Nel 1940 tocca a un altro romanzo, Il Crociato Nero.
Ma già a fine anni Trenta, grazie al contatto con l’editore Lotario Vecchi che lo chiama a collaborare a una serie di testate (JUMBO, L’AUDACE, RIN TIN TIN e PRIMAROSA) edite dalla SAEV (Società Anonima Editrice Vecchi) di Milano, Bonelli debutta nel mondo del fumetto come soggettista e sceneggiatore, carriera che non abbandonerà più, spingendolo a dichiarare di essere “un romanziere prestato al fumetto e mai più restituito.” Dopo il rilevamento dell’AUDACE da parte di Mondadori (allora I.D.E.A.), Bonelli allarga la sua collaborazione al VITTORIOSO, contribuendo a un forte incremento delle sue vendite.
Col n. 331 del 18 gennaio 1941, rileva L’AUDACE dalla Mondadori, diventando editore in proprio e fondando la Redazione Audace, piccola casa editrice (diretta inizialmente da Enwer Bongrani) che costituirà il nucleo originario della futura casa editrice Bonelli. Il settimanale viene trasformato da rivista contenitore di storie a puntate ad “albo giornale” con un’unica storia per lo più dedicata al personaggio più in voga del periodo, quel Furio Almirante creato appositamente da Bonelli per la testata. Probabilmente a causa della crescente pressione censoria del regime fascista, oltre a scrivere avventure di fantasia Bonelli si cimenta con adattamenti di classici della letteratura, come L’Orlando Furioso e la Gerusalemme Liberata.
Dopo una pausa dovuta alla Seconda Guerra Mondiale, Bonelli lavora per conto di diversi piccoli editori, finché non si associa con Giovanni De Leo, col quale collabora al potenziamento del settimanale COW-BOY, creando il personaggio del Giustiziere del West e traducendo alcuni classici francesi, come ROBIN HOOD e FANTAX.
Conclusa la collaborazione con De Leo, Bonelli ritorna a collaborare stabilmente con l’AUDACE, creando numerosi personaggi e diventando lo sceneggiatore di riferimento della casa editrice ormai stabilmente diretta dalla ex-moglie. Nel 1946 crea LA PERLA NERA, disegnata da Franco Caprioli, mentre è del 1947 IPNOS disegnato da Paolo Piffarerio, Gino Cossio, Da Passano e Mario Uggeri e pubblicato come monografico a striscia nella collana GLI ALBI DEL MISTERO.
Nel 1948 comincia la sua collaborazione con Aurelio Galleppini (in arte Galep) che entra a far parte dello staff dell’AUDACE. Per l’occasione si decide di puntare a un rilancio della casa editrice con un personaggio innovativo, sul quale vengono riposte molte speranze: OCCHIO CUPO. La serie, ambientata nel Nordamerica del 1700 fra pirati e indiani, viene scritta da Bonelli e pubblicata nella prestigiosa SERIE D’ORO AUDACE, in un formato più grande delle consuete serie a striscia (21 x 29 cm). Contemporaneamente, nei ritagli di tempo, la coppia dà vita anche a Tex Willer. Il protagonista in realtà avrebbe dovuto chiamarsi Tex Killer, ma per la strenua opposizione della moglie Tea Bonelli, il suo nome venne mutato nel più tranquillizzante Tex Willer.
Gli esordi avvengono in sordina: inizialmente infatti il personaggio non riscuote grande successo, ma funziona comunque meglio di Occhio Cupo, le cui avventure cessano dopo soltanto sei numeri.
Nel 1948, contemporaneamente a TEX e a OCCHIO CUPO, si concretizza anche la PATTUGLIA DEI SENZA PAURA, disegnata da Roy D’Amy, Guido Zamperoni e Franco Donatelli. Nel 1949 è la volta di PLUTOS disegnato da Leone Cimpellin.
Nel 1950 si occupa della traduzione e dell’adattamento di RED CARSON, personaggio western scritto e disegnato dall’americano Warren Tufts, e ne scrive anche due avventure inedite disegnate da Uggeri con la collaborazione di Cimpellin. Nel 1951 si occupa anche della riscrittura di BUFFALO BILL, scritto e disegnato dall’americano Fred Meagher ma con tutti i primi piani del personaggio ridisegnati da Aurelio Galleppini.
Il 1952 è l’anno de I TRE BILL, realizzati assieme a Giovanni Benvenuti, Gino D’Antonio, Roy Dami e Renzo Calegari, mentre nel 1953 tocca a YUMA KID disegnato da Mario Uggeri.
Ancora al 1953 risalgono IL CAVALIERE NERO, realizzato assieme alla EsseGesse, ZA LA MORT disegnato da Pietro Gamba (Peter), RIO KID (o meglio Il Cavaliere del Texas) disegnato da Roy D’Amy. Nello stesso anno, per la COLLANA DEL TRIFOGLIO, Bonelli scrive alcuni brevi favole per bambini illustrate da Zamperoni e pubblicate in fascicoletti dalla inusuale dimensione rettangolare (21,7 x 24 cm) e stampati a 4 colori.
Nel 1954 l’Audace vara la COLLANA CAPOLAVORI con la riduzione de “I viaggi di Gulliver”, disegnata da Galleppini e con le didascalie di G. L. Bonelli, cui seguiranno: “Peter Pan” disegnato da Dino Battaglia, e “L’Isola del Tesoro” ancora con i disegni di Galleppini.
Nel 1955 ancora un fumetto western: EL KID, disegnato da Dino Battaglia per quasi tutta la prima serie e da D’Antonio e Calegari per la seconda. L’anno seguente tocca a TERRY, disegnato da Gamba, e Hondo, disegnato da Franco Bignotti. Sempre nel 1956 viene pubblicato Il Massacro di Goldena, unico romanzo di Tex scritto da G. L. Bonelli arricchito dalle illustrazioni di Galleppini. Nel 1957 viene inaugurata la COLLANA AUDACE con le nuove avventure di KOCISS, disegnato da Uberti, che proseguono le gesta del personaggio già apparso in precedenza per le Edizioni Tomasina; mentre sulla COLLANA ARCO appare BIG DAVY (ispirato alla figura di Davy Crockett) disegnato da Carlo Porciani e Calegari.
Nel frattempo continua a crescere l’attenzione verso TEX. L’originale collana a striscia ha raggiunto la quarta serie pubblicata (e quasi 200 numeri all’attivo) quando, nel 1952, viene inaugurata la prima serie di ristampe, il famoso Albo d’Oro con tre strisce rimontate e copertine inedite disegnate da Galleppini. Ma sarà solo dopo l’avvento dell’allora venticinquenne Sergio Bonelli alla guida della casa editrice che TEX prenderà letteralmente il volo. Nel 1958, infatti, parte la seconda ristampa di TEX, nota come Serie Gigante (che è la collana che prosegue tutt’oggi), adottando un formato assolutamente inedito per l’epoca (17 x 24 cm, con una foliazione di ben 160 pagine per i primi numeri) e inaugurando quello che in futuro sarà identificato come il formato “bonelliano”. La serie raccoglie sempre maggiori consensi e, dopo le ristampe di tutte le avventure già pubblicate nella serie a striscia, prosegue con avventure inedite (a partire dal n. 96 “La caccia”), dando l’avvio a un periodo estremamente felice per il personaggio, a cui negli anni successivi G. L. Bonelli dedica quasi tutte le proprie attenzioni, dimostrandosi particolarmente fiero del lavoro svolto: “Tengo comunque a dire di essere orgoglioso del fatto che Tex abbia contribuito a cambiare l’atteggiamento negativo verso il fumetto che ci ha pesantemente perseguitato in anni neppure troppo lontani”. Inoltre, l’identificazione tra personaggio e autore è ormai tale da spingere in seguito Decio Canzio, una delle guide della Sergio Bonelli Editore a dichiarare: “Bonelli è Tex.”
L’attività di sceneggiatore di Bonelli prosegue e nel 1961 si occupa, assieme a Sergio Tarquinio, della prosecuzione di GIUBBA ROSSA, un personaggio inglese la cui pubblicazione era iniziata l’anno precedente dall’Audace. Nel 1962 scrive diverse sceneggiature di ZAGOR, personaggio creato dal figlio Sergio sotto lo pseudonimo di Guido Nolitta. Sempre nel 1962, eredita la serie UN RAGAZZO NEL FAR WEST, pubblicata dalla casa editrice di famiglia che nel frattempo ha mutato la designazione in Edizioni Araldo. E ancora, nel 1963 scrive l’episodio conclusivo del GIUDICE BEAN, breve serie (soltanto 5 numeri) creata da Nolitta.
Nel 1967 è il primo soggettista e sceneggiatore a essere premiato al Salone Internazionale del Comics di Lucca.
Negli anni Settanta e Ottanta a dare manforte a G. L. Bonelli ai testi di TEX, arriva per breve tempo il figlio Sergio ma il vero successore di Gianluigi Bonelli si dimostra nel 1983 Claudio Nizzi, che per oltre vent’anni firma la maggior parte delle storie del ranger. L’ultima avventura scritta da Bonelli per il TEX è il n. 364 del febbraio 1991: “Il medaglione spagnolo”. Alla domanda su quale siano i suoi dieci episodi preferiti elenca però i seguenti: “Sangue Navajo”, “La voce misteriosa”, “Le Terre dell’Abisso”, “La gola della morte”, “La notte degli assassini”, “Massacro”, “Il Signore dell’Abisso”, “Vendetta indiana”, “Dramma al circo”, “La cella della morte”.
Giovanni Luigi Bonelli muore il 12 gennaio 2001, ad Alessandria, dopo essere stato ricoverato per alcuni mesi per gravi problemi cardiaci e polmonari.
Creazione scheda: GC, 02/03/2015
Ultima modifica: GC, 30/09/2015