GUIDA AL FUMETTO   PERSONE   Galleppini Aurelio

Aurelio Galleppini - Galep Italia

disegnatore

28 Agosto 1917 - Casal di Pari, Grosseto, Italia

10 Marzo 1994 - Chiavari, Liguria, Italia

I suoi genitori sono originari della Sardegna, regione in cui tornano quando Aurelio è in ancora in giovanissima età. È a casa di amici, durante il periodo delle elementari, che scopre i fumetti. Giunto il momento degli studi superiori, frequenta un Istituto Industriale di Cagliari, ma non lo finirà mai, subendo il richiamo irresistibile del disegno. I primi lavori, come spesso capita, sono i più vari: dalle vignette satiriche ai filmettini in animazione per i primi proiettori domestici, dalle illustrazioni per fiabe alle copertine di libri per bimbi.
I fumetti veri e propri arrivano con MODELLINA, giornale dedicato alle "femminette" e pubblicato negli anni Trenta dal Mattino Illustrato di Napoli.
Dopo un intermezzo con l'editore argentino Civita, per cui illustra storie di ambientazione marinara e bellica scritte da Federico Pedrocchi, nel 1941 approda a L’AVVENTUROSO, celebre pubblicazione settimanale a fumetti della casa editrice Nerbini di Firenze. È in quella sede che Galleppini affina le sue doti di fumettista, arrivando anche a sceneggiarsi delle storie da solo e ad assumere il più conciso ed efficace pseudonimo di Galep.

La guerra e il duro periodo del dopoguerra rendono la vita molto difficile al giovane disegnatore. Fortunatamente, viene richiamato da Nerbini che lo rivuole con sé, non solo per i fumetti però, ma anche per libri illustrati e storie a mezzatinta sul modello dei fotoromanzi. Anche l'editore Del Duca gli commissiona lavori, facendogli realizzare diversi ALBI DELL’INTREPIDO con esotiche storie di tigri, pirati e avventurieri. Ma la proposta più allettante arriva dalla città di Milano. L'Editrice Audace, condotta da Tea Bonelli, lo vuole per disegnare fumetti avventurosi e, soprattutto, un nuovo personaggio: Occhio Cupo, sorta di Robin Hood delle americhe, con tanto di maschera e mantello. Ma non è questa serie a riscuotere grande successo, bensì un'altra: Tex Willer. Affidato alle sceneggiature di Gianluigi Bonelli, nelle aspettative della casa editrice dovrebbe essere un personaggio minore, anche per questo motivo realizzato nell'economico e minuscolo formato a striscia, tanto è vero che Galep comincia a disegnarlo nel tempo libero. I lettori, però, danno ragione a Tex, al suo West che ricorda i grandi film americani. Per disegnare questo personaggio tutto d'un pezzo, Galep inizialmente si ispira a Gary Cooper, ma presto ne modifica i tratti somatici facendolo somigliare a se stesso. In tal modo, quando è necessario disegnare una particolare espressione gli basta mimarla e osservarla allo specchio.

Negli anni Sessanta, col passaggio di Tex dal formato striscia a quello libretto, Galep ha modo di dare maggiore respiro al proprio disegno. Il rapporto privilegiato col personaggio lo assorbe completamente, ma con qualche eccezione. Nel 1976 Sergio Bonelli, figlio di Gianluigi, gli chiede di disegnare un volume della prestigiosa collana UN UOMO UN’AVVENTURA. Si tratta del titolo “L'uomo del Texas”, una storia autoconclusiva in quarantotto pagine, in cui Galep fornisce una delle sue migliori prestazioni.
Sempre negli anni Settanta Galep si dedica a un esperimento, nato solamente per diletto personale: la realizzazione di un cortometraggio di quattro minuti dedicato a Tex. Per questo motivo si chiude in casa per quindici giorni, allo scopo di disegnare e montare i 164 disegni che avrebbero dato vita al suo piccolo esperimento. Preparati anche gli sfondi gli sovrappone i disegni. A quel punto riprende le immagini in superotto e aggiunge una breve colonna sonora tratta da videocassette. Il risultato, con tanto di spettacolare cavalcata di Tex con un gruppo di indiani, è decisamente buono e il piccolo filmato rappresenta la prova che Galep, oltre che un superbo disegnatore, avrebbe potuto essere anche un eccellente animatore.
Dopodiché ritorna al suo Tex che manda avanti ancora per lunghi anni, affiancato un poco alla volta da nuovi artisti, come Claudio Villa a cui cede l'onore e l'onere delle copertine col numero 401. Anche per il vecchio cowboy della matita si avvicina il momento del triste abbandono delle scene, l’attimo in cui a in sella al proprio destriero si allontana melanconico verso un sole rosso al tramonto. Galep raggiunge le grandi praterie del cielo il 10 marzo 1994, lasciando ai suoi fan oltre 18.000 tavole e 400 copertine di Tex.
Creazione scheda: DC, 12/08/2022
Ultima modifica: DC, 12/08/2022