GUIDA AL FUMETTO PERSONE Carpi Arnaldo Piero
Arnaldo Piero Carpi - Pier Carpi Italia
16 Gennaio 1940 - Arceto di Scandiano, Reggio Emilia
26 Giugno 2000 - Viadana, Mantova
È stato il più esoterico tra gli sceneggiatori di fumetto, dimostrando un approccio “sulfureo” alla “nona arte”, cosa che lo avvicina ai più conosciuti e celebrati Alan Moore e Go Nagai. Arnaldo Piero Carpi, meglio conosciuto come Pier Carpi, nasce ad Arceto di Scandiano, un paese in provincia di Reggio Emilia, il 16 gennaio 1940. Compie l’intero arco scolastico, che si conclude con la maturità al Liceo Artistico, ed esordisce in ambito editoriale pubblicando articoli sul quotidiano "La Gazzetta di Parma".La svolta avviene, però, nel 1961, quando, trasferitosi a Milano, Carpi approda al BERTOLDO, storico giornale satirico rilevato proprio in quell’anno dall’editore Gino Sansoni, conosciuto anche come marito di Angela Giussani, creatrice, assieme alla sorella Luciana, del pocket nero DIABOLIK.
L’esordio come sceneggiatore di fumetti avviene il 1° giugno 1963 quando, sull’ALMANACCO TOPOLINO, firma i testi della storia “Paperino e la sfida all'impossibile”, affidata ai disegni di Pier Lorenzo De Vita. Nei dodici anni successivi, Carpi sceneggerà circa sessanta episodi dedicati ai personaggi della Banda Disney disegnati, tra gli altri, da Romano Scarpa e Giorgio Cavazzano, Giulio Chierchini, Massimo De Vita, Giovan Battista Carpi e Onofrio Bramante. Sempre nel 1963, scrive alcuni episodi apocrifi di Superman pubblicati sul mensile NEMBO KID della Mondadori e disegnati da Enzo Magni, Leone Cimpellin e Marco Rota. Intraprende inoltre una importante collaborazione con la casa editrice di Sansoni. Nei successivi sette anni scrive, infatti, numerosi episodi di ALBOROMANZO VAMP e dei CLASSICI A FUMETTI (1967). Crea, inoltre, il pocket nero ZAKIMOR (1965), disegnato, tra gli altri, da Aulo Brazzoduro, Pini Segna, Flavio Bozzoli, Pietro Gamba ed Emilio Uberti, e la serie “beat” TEDDY BOB (1966), affidata ai disegni di Giorgio Montorio, Aulo Brazzoduro, Gino Dauro, Giuseppe De Facendis, Brenno Fiumali, Gamba e Maurizio Ricci.
Nel 1964, primo tra tutti, affianca le sorelle Giussani nella stesura delle storie di Diabolik. Scrive le sceneggiature di alcuni tra i primi numeri della serie, ma, data la mancanza di informazioni certe, “non è possibile stilare un elenco delle storie realizzate da Pier Carpi” (come recita il sito diabolikclub.it), a parte il n. 7 della Serie II, intitolato “Morte su appuntamento” e datato 5 aprile 1965.
Nel 1966, in collaborazione con il disegnatore Maurizio Fornari, realizza i brevi "Diabolikomiks" e "Zakimort a gogo…", parodie di Diabolik e di Zakimort, pubblicate sui nn. 39 e 41 del mensile satirico BERTOLDO.
Tra il gennaio 1967 e il dicembre 1968, collabora al GIORNO DEI RAGAZZI, supplemento a fumetti del quotidiano milanese Il Giorno. Assieme a Michele Gazzarri firma i testi delle serie avventurose "I Naufraghi" e "Lancillotto", entrambe affidate ai disegni di Sergio Zaniboni, mentre, in coppia con Giovanni Manca, realizza l’umoristico "Pier Lambicchi e l’Arcivernice". Sempre in collaborazione con Manca, ancora nel 1968, Carpi sceneggia una versione a fumetti del romanzo di Carlo Collodi, "Le Avventure di Pinocchio", pubblicata in volume dall’editore Gino Sansoni.
Nel giugno di quell’anno, per Mondadori, crea la serie automobilistica NIC COMETA, illustrata da Zaniboni ed Enrico Bagnoli (T. Antony). Tre mesi dopo, dà forma al pocket per adulti di genere avventuroso JESSICA i cui disegni sono affidati a Floriano Bozzi.
Parallelamente all’attività di sceneggiatore di fumetti, già a partire dal 1964, Pier Carpi intraprende anche quelle di sceneggiatore radiofonico e di scrittore. Il romanzo d’esordio "La morte facile", pubblicato dalle Edizioni Bertoldo di Gino Sansoni, gli fa guadagnare il “Premio internazionale dell’umorismo nero”.
In questo periodo è attivo anche nel mercato francese. Per le Èditions Lug di Lione, proprietà di Marcel Navarro e August Vistel, sceneggia il western Dick Demon, l’avventuroso Morgane e il fantascientifico Sibilla.
Nel 1965 Carpi instaura una collaborazione con il Giallo Mondadori per il quale firma, tra gli altri, i testi delle rubriche "Il sorriso pallido" e "I grandi processi", illustrate entrambe dal celebre vignettista Gec (Enrico Gianeri). Nel 1967 scrive "Il Romanzo di Diabolik", adattamento in prosa di due episodi a fumetti pubblicati nella serie mensile e che fa da apripista all’omonima collana, pubblicata a partire dal giugno 1969 e composta di trenta fascicoli, l’ultimo dei quali apparso nel novembre 1971. Sempre per i tipi di Sansoni pubblica "Il mistero di Sherlock Holmes", al quale fanno seguito "Le società segrete", "Storia del Giallo" e "La caricatura", tutti pubblicati dalla casa editrice I Radar nel 1968.
Il decennio si conclude per Carpi con l’assegnazione, nel 1969, a Lucca, del premio Gran Guinigi per uno sceneggiatore italiano e con l’ingresso nel comitato direttivo del Salone Internazionale dei Comics di Lucca. Sempre in quell’anno, nella redazione della casa editrice di Sansoni, fa la conoscenza dello sceneggiatore Alfredo Castelli, al quale resterà legato da una profonda amicizia. I due danno forma a HORROR, una rivista contenitore tematica sulla quale compaiono fumetti di genere orrorifico firmati da numerosi autori nostrani ed esteri, tra i quali Bonvi, Marco Rostagno, Guido Buzzelli, Leone Cimpellin, Philippe Druillet, Guido Crepax, Alarico Gattia, Robert Gigi, Jean Giraud (Gir), Carlo Peroni ed Enric Siò.
Gli anni Settanta si aprono con la creazione di L’OLIMPO DEI FUMETTI, una collana libraria pubblicata dalla casa editrice Sugar e dedicata ad alcuni grandi classici del fumetto mondiale. Parallelamente, Carpi prosegue nella scrittura di romanzi e saggi. A questo periodo appartengono "Il principe" (Sugar, 1971), “un romanzo del risorgimento” scritto a quattro mani con Vittorio Emanuele di Savoia, "Cagliostro il taumaturgo" (MEB 1972), dal quale nel 1975 il regista Daniele Pettinari trae un film dal titolo omonimo, e "I mercanti dell’occulto" (Armenia, 1973), “Un libro-inchiesta sui retroscena, i segreti e i trucchi dei «professionisti» della magia. "Un viaggio nell’inquietante sottobosco dell’occultismo in Italia”, come recita il sottotitolo pubblicato in copertina.
Dal 1972 al 1975 fa parte dello staff del CORRIERE DEI RAGAZZI, per il quale crea L’Agente senza nome, personaggio affidato ai disegni di Sergio Tuis e sceneggia numerosi episodi delle serie "Fumetto Verità", "Uomini Contro" e "Fatto Fumetto" disegnati, tra gli altri, da autori del calibro di Sergio Toppi, Fernando Tacconi, Mario Cubbino e Giancarlo Alessandrini. Conclusa questa esperienza, Carpi decide di abbandonare il mondo del fumetto e di concentrarsi sulla scrittura.
Tra il 1974 e il 1975 pubblica i romanzi "Povero Cristo" e "Un’ombra nell’ombra", dati alle stampe dall’Editrice Nord e dai quali, rispettivamente nel 1975 e nel 1979, trarrà altrettanti lungometraggi da lui diretti: il primo, di genere drammatico, è interpretato dal cantante e attore Mino Reitano; il secondo è un film horror che vede nel cast attrici del livello di Valentina Cortese, Marisa Mell, Irene Papas e Paola Tedesco.
Tra la realizzazione di questi due film, nel 1977, Carpi riceve l’invito di Sergio Bonelli a collaborare con la propria Casa editrice. I frutti di questo lavoro sono “Gli strangolatori” e “Il Serpente d’Argento”, due episodi autoconclusivi pubblicati nella COLLANA RODEO e affidati rispettivamente ai disegni di Roberto Diso e Virgilio Muzzi. Si tratta dell’unica parentesi a fumetti di Carpi dalla metà degli anni Settanta alla metà dei Novanta.
Sempre negli anni Settanta aderisce alla Teosofia ed entra in contatto con Licio Gelli, “maestro venerabile” della Loggia P2 (Propaganda 2), al quale rimarrà per sempre legato da un sentimento di amicizia. Nel 1981 il nome di Pier Carpi compare negli elenchi dei presunti appartenenti alla Loggia. La sua posizione è archiviata solo al termine dell’inchiesta giudiziaria, quando è riconosciuta la sua estraneità alle attività di Gelli.
Attivo anche in ambito teatrale, scrive le commedie "Il Papa in vacanza" e "Mandrake a Dallas" e il dramma religioso "L’abbraccio", premiato al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Nel 1993, in collaborazione con la moglie Franca Bigliardi (scomparsa il 22 maggio 2016), ritorna al cinema scrivendo la sceneggiatura del film "Il ventre di Maria", diretto da Memè Perlini e basato sul romanzo omonimo scritto dalla stessa Bigliardi nel 1987.
Nel 1995 Alfredo Castelli gli chiede di affiancarlo nella scrittura di un episodio autoconclusivo di ZONA X disegnato da Pasquale Del Vecchio, e della storia in due puntate di MARTIN MYSTÈRE “L’ombra dei Teutoni”, pubblicata sui nn. 160 e 161 della serie mensile e affidata ai disegni di Lucio Filippucci.
Nel corso della sua lunga carriera professionale gli sono stati conferiti numerosi premi: l’Hans Cristian Andersen per la fiaba, il premio Carlomagno di Aquisgrana, il premio Linus per il fumetto, il Bancarella e il Bancarellino, il premio Carlo Alberto Dalla Chiesa e il premio J. L. Borges.
Nel 1996, durante uno dei lunghi periodi di riposo che trascorre in terra mantovana, crea il Premio Viadana, destinato ad acquisire una sempre maggiore importanza in ambito culturale. Pier Carpi muore il 26 giugno 2000 a Viadana in seguito a una crisi cardiaca.
Creazione scheda: zak, 19/12/2021
Ultima modifica: zak, 19/12/2021
Ultima modifica: zak, 19/12/2021