GUIDA AL FUMETTO PERSONE Quinto Nadir
Nadir Quinto Italia
disegnatore
26 Novembre 1918 - Milano, Lombardia, Italia
15 Marzo 1994 - Milano, Lombardia, Italia
Frequenta l’Accademia di Brera, che però abbandona prima del diploma. Nel 1938, dopo un breve periodo durante il quale lavora come disegnatore edile, esordisce in ambito editoriale grazie alle Edizioni Economiche Italiane, per le quali illustra, su testi di Cesare Solini, L’Arciere Nero, un fumetto in costume pubblicato nella collana I ROMANZI DEL CIGNO. Quasi contemporaneamente a questa esperienza, Quinto intraprende una collaborazione con la S.A.E.V. di Lotario Vecchi, realizzando disegni didattici per L’AUDACE, il settimanale diretto da Gian Luigi Bonelli, e una serie di illustrazioni destinate al mercato delle figurine. Nel 1943, mentre presta il servizio militare a Piacenza, approfittando di alcune “fugaci apparizioni a Milano”, disegna, su testi di Luciano Pedrocchi, “La missione segreta”, un episodio di Volpe che appare su LA PIÙ BELLE AVVENTURE delle Edizioni Alpe di Giuseppe Caregaro solo nel dicembre 1944.In quel periodo, svestiti gli abiti del disegnatore di fumetti e la divisa militare, Quinto passa alla lotta partigiana. La scelta matura in lui dopo la deportazione del fratello Fernando. Sono mesi di clandestinità, che hanno termine a fine aprile 1945, quando, all’indomani del conflitto, torna alla vita civile e riprende la sua attività professionale. È Vincenzo Baggioli il primo a offrirgli un’opportunità di lavoro: un episodio di MASCHERA BLU e le illustrazioni del racconto “L’avventura di Jor”, pubblicati entrambi dalla Rouge et Noir Editrice. Un’altra possibilità gli è data da Pedrocchi. Questi collabora con l’Editoriale Subalpino – che sostituisce temporaneamente l’Alpe, in liquidazione – e con i fratelli Boschi, editori del Carroccio, coinvolti nella Casa Editrice Primula e nelle Edizioni Il Carro.
Primo lavoro del sodalizio è “L’ispettore Burke”, storia scritta da Curali e apparsa sul settimanale DINAMITE, pubblicato dalla Casa Editrice Primula. Dopo la chiusura della testata, il fumetto prosegue sulle pagine dell’ALBO DINAMITE, delle Edizioni Il Carro, per le quali riprende anche Dinamite, creato da Pedrocchi e da Walter Molino.
A queste fanno seguito la serie umoristica Tonino e Gelsomino, edita dal Carro, e L’Ultima Tigre, riduzione a fumetti dell’omonimo romanzo di Emilio Salgari, pubblicata sugli ALBI SALGARI della E.G.L.A. di Giusto Vaglieri.
Il 22 ottobre 1946 giunge nelle edicole I RAGAZZI DI CHICAGO, quarantesimo titolo degli ALBI DELL’INTREPIDO, il primo dei solo tre disegnati da Quinto. La collaborazione con la casa editrice dei fratelli Alceo e Domenico del Duca, infatti, s’interrompe dopo pochi mesi e, nel luglio 1947, il disegnatore approda a FESTIVAL SETTIMANALE e agli ALBI FESTIVAL, pubblicazioni dirette da Baggioli, per le quali realizza cinque cineromanzi a carattere romantico, nonché diverse illustrazioni. Tra maggio e giugno 1948, per i tipi dell’Editoriale Sportiva, disegna, ancora su testi di Baggioli, la serie Bill Dakota.
È verso la metà del 1948 che finalmente arriva per Quinto il grande passo. Anzi, un doppio grande passo. Il primo è l’inizio della collaborazione con la Mondadori, per la quale firma, in tandem con Giovanni Benvenuti, La Farfalla Verde, serie a puntate pubblicata su TOPOLINO, una lunga serie di illustrazioni a mezza tinta per i racconti di Bolero Film e due racconti a fumetti per gli ALBI D’ORO: “Il Dominatore della Malesia” e “Il Segreto dei Fachiri”. Nel 1950 è poi la volta del CORRIERE DEI PICCOLI, per il quale disegna sia riduzioni a fumetti di alcuni classici letterari, sia avventure di ambientazione storica e altre di fantasia.
A metà strada tra queste due importanti collaborazioni arriva anche l’unico contatto di lavoro con la Casa editrice della famiglia Bonelli, che si traduce in due albi a striscia, “La bettola di papà Gerard” e “Fior della prateria”, pubblicati come supplementi alla COLLANA DEL TEX.
Nel 1954, Quinto entra a far parte dello Studio Creazioni D’Ami, che realizza illustrazioni e fumetti per conto di editori nostrani e stranieri, come la Fleetway, casa editrice britannica dall’enorme serbatoio di testate che spaziano tra i generi più diversi. Nel corso dei successivi vent’anni Quinto presta le proprie doti artistiche a Treasure, Bobo, World of Wonder, Playhour & TV Toyland, tutte destinate a un pubblico infantile.
Tra il 1954 e il 1971, il disegnatore milanese trova anche nuovi committenti in Italia, come G. B. Paravia & C., per la quale, tra l’altro, illustra il romanzo Elaine scritto da Franay, e Principato, per cui produce disegni per testi scolastici. Contemporaneamente a questa esperienza, realizza per l’editore Gino Conte alcune tavole didattiche per Vita Meravigliosa. Ma l’attività dell’autore non si limita a queste esperienze di lavoro. Infatti, Quinto disegna anche alcuni dei dieci episodi di Zampanò, serie creata nel 1957 da Vincenzo Baggioli, il cui protagonista è un artista di strada ispirato all’omonimo personaggio de “La Strada”, film diretto nel 1954 da Federico Fellini e interpretato da Anthony Quinn. Del 1962 sono invece i disegni per “La Storia più Bella” e “Cin Fu Principe del Bambù”, due libri per ragazzi pubblicati da Alberto Peruzzo Editore.
Nel 1975, al termine della lunga collaborazione con il mercato britannico, Quinto ritorna a lavorare a tempo pieno nel mondo del fumetto nostrano. Nel giugno di quell’anno, infatti, fa la sua apparizione, sulle pagine del CORRIERE DEI RAGAZZI, Tom Boy, una serie anticonvenzionale che vede ai testi Silverio Pisu. Il protagonista è un uomo di colore che veste i panni del giustiziere durante la Guerra di secessione americana. Nel dicembre 1976, quando il CORRIERE DEI RAGAZZI assume il nome di CORRIER BOY, a Quinto è affidata la realizzazione grafica di un nuovo fumetto western, questa volta scritto da Raffaele D’Argenzio (Ledar) e da Domenico Cammarota, la cui protagonista, Swea, è un’avvenente fanciulla indiana. Nel 1977, dopo venticinque episodi, Quinto abbandona la sorte del personaggio e passa nello staff de IL GIORNALINO, il settimanale per ragazzi delle Edizioni San Paolo. Nei successivi quindici anni, dà forma a storie indimenticabili, come Jacopo del Mare, Igor, Le Mille e Una Storia e La Grande Avventura delle Olimpiadi. Ma non solo. Infatti, disegna anche più di sessanta storie autoconclusive appartenenti ai generi più diversi. L’amore per il proprio lavoro si integra con un altro tipo d’amore, quello di genitore che sfocia, tra il 1978 e il 1980, nella serie d’azione I Delfini e nella trascrizione del Mago di Oz, sceneggiate entrambe dalla figlia Diana.
In tutto questo, nel 1979, Quinto ritorna al western, subentrando a Carlo Boscarato nella realizzazione grafica di Larry Yuma, personaggio creato da Claudio Nizzi, e che proseguirà fino al 1992, quando Sergio Bonelli gli affida i disegni de “I lupi del Colorado”, un episodio di TEX sceneggiato dallo stesso Nizzi.
È il 15 marzo 1994, mentre è al lavoro sulle tavole di TEX, che la morte lo coglie.
Creazione scheda: DC, 19/11/2021
Ultima modifica: DC, 19/11/2021
Ultima modifica: DC, 19/11/2021