GUIDA AL FUMETTO   PERSONE   Faustinelli Mario

Mario Faustinelli - Oscar Bionda, Davide, Martino

8 Novembre 1924 - Venezia

31 Luglio 2006 - Milano

Mario Faustinelli nasce a Venezia l’8 novembre 1924. Nella città lagunare compie tutto il ciclo scolastico che termina con la maturità classica. Nel 1942, diciottenne, si trasferisce a Milano ed entra nello staff di disegnatori de “La Rosa di Bagdad”, lungometraggio animato diretto da Anton Gino Domeneghini e supervisionato da Federico Pedrocchi. È lì che conosce i coetanei Ferdinando Carcupino, Damiano Damiani e Mario Leone. Nello stesso periodo entra in contatto con Tea Bonelli, proprietaria delle Edizioni Audace, che lo assume in qualità di redattore. A causa della guerra, la signora Tea e suo figlio Sergio abbandonano Milano e raggiungono Lorsica, un piccolo paese a qualche chilometro da Chiavari, dove è trasferita la redazione. Con loro ci sono Franco Donatelli e Mario Faustinelli, che proseguono l’attività editoriale.
Per la Casa editrice della famiglia Bonelli Faustinelli realizza la serie umoristico-avventurosa Pompeo Bill, pubblicata sull’ALBO AUDACE tra il gennaio e l’aprile 1943. Altra esperienza del periodo sono alcune storie libere apparse su GLI ALBI DELLA FANTASIA dell’Editoriale Alpe di Giuseppe Caregaro. A Milano, inoltre, il giovane fumettista si iscrive a Lettere e filosofia, che terminerà quasi trent’anni dopo, nel febbraio 1969.

Nel 1944, quando rientra a Venezia, Faustinelli ha già un discreto bagaglio professionale. Qui ritrova il cugino Alberto Ongaro, appassionato di fumetti, con il quale condivide anche ideali politici. Insieme i due incominciano a dare forma alla loro creatività, che si traduce in una serie di manifesti politici per i quali sono rinchiusi in carcere.
È lo stesso Ongaro, in un articolo pubblicato su SGT. KIRK nel 1967, a ricordare: “Il progetto dell’Asso di Picche nacque in una cella della prigione di Santa Maria Maggiore a Venezia, dove Mario Faustinelli e io passammo alcune lunghe settimane durante la Resistenza. Che due giovanissimi prigionieri politici, invece di pensare alle sorti della guerra o a quello che sarebbe potuto succedere loro, progettassero un giornale a fumetti potrà sembrare un’assurdità. E probabilmente lo era”.
Scampati alla fucilazione e ritornati in libertà, nei mesi successivi Faustinelli e Ongaro fanno la conoscenza del coetaneo Hugo Pratt, appena rientrato dall’Africa. Insieme, i tre danno vita a L’ASSO DI PICCHE, una testata innovativa, sia per i contenuti, sia per l’impatto visivo, con Pratt – che si ispira allo statunitense Milton Caniff – a dare un marchio grafico riconoscibile. Lo staff de L’Asso di Picche si arricchisce subito dei veneziani Dino Battaglia, Ivo Pavone e Giorgio Bellavitis e dei milanesi Paul Campani, Ferdinando Carcupino, Damiano Damiani e Mario Leone. Faustinelli è molto attivo: oltre a essere editore e direttore del periodico, si occupa dei disegni e delle copertine, scrive sceneggiature de L’Asso di Picche e ripassa a china le tavole di Pratt (L’Asso di Picche, April e il fantasma e Indian River), interviene sulle tavole degli altri autori e fa il letterista. Non dimentica, inoltre, di essere un autore completo e scrive e disegna Ray e Roy e Silver Pan, e riprende Pompeo Bill. È forse per via della sua poliedricità che incomincia ad adottare pseudonimi (Oscar Bionda e Davide). La dimensione del lavoro è molto artigianale, tanto che, come ricorda Ivo Pavone: “L’Asso di Picche si faceva a San Casciano, nella casa/torre all’ultimo piano dove c’era il laboratorio di pellicceria delle sorelle di Mario Faustinelli”.

Nel 1947, durante un viaggio in Italia, Cesare Civita, ex condirettore generale delle Edizioni Walt Disney Mondadori, stabilitosi in Argentina alla fine degli anni Trenta, si imbatte proprio nelle pubblicazioni di Pratt e compagni. È amore a prima vista. Una volta rientrato nel Paese sudamericano, Civita, che è proprietario della più importante casa editrice di fumetti argentina, l’Editorial Abril, invita gli autori dell’Asso di Picche a trasferirsi dall’altra parte dell’Oceano Atlantico e a lavorare alle sue dirette dipendenze. Sebbene l’offerta economica sia allettante, solo Pratt, Ongaro e Faustinelli accetteranno, nel 1949. Imbarcatisi su un transatlantico, i tre amici varcano l’oceano e danno vita a una stagione creativa straordinaria. Nel giro di cinque anni, getteranno insieme le basi per la nascente scuola argentina. Qui Faustinelli crea due serie avventurose. La prima s’intitola Kim de la nieve, un western che si compone di circa trecento pagine e che compare su MISTERIX dal 15 giugno al 28 dicembre 1951. La seconda è Pat Brando, un poliziesco pubblicato sempre su Misterix tra il 20 novembre 1953 e il 15 aprile 1955 e firmato con lo pseudonimo di Martino. A questo riguardo, Pavone ricorda: “Faustinelli era sempre in ritardo per il disegno, disegnava bene, ma amava il grottesco, aveva cominciato con il comico... poi si è messo a dipingere, e poi è tornato in Italia”. Prima di allora, però, Faustinelli abbandona l’Argentina e si trasferisce in Brasile, dove rimane fino al 1957 quando, considerata esaurita l’esperienza in Sudamerica, rientra in patria.

Stabilitosi a Milano, entra in contatto con lo Studio Creazioni D’Ami dei fratelli Piero e Rinaldo Dami. Incomincia un periodo di lavoro intenso che prenderà la forma di alcune serie a fumetti per il CORRIERE DEI PICCOLI. L’esordio avviene con Sei bimbi e un tesoro, della quale Faustinelli realizza sia i testi sia i disegni. Questa storia segna anche una nuova concezione di lavoro per l’autore. Infatti, cinque anni dopo la versione a fumetti, i personaggi diventano protagonisti di un romanzo per ragazzi, intitolato anch’esso Sei bimbi e un tesoro e pubblicato dall’editore Ugo Mursia. Negli anni seguenti illustra alcuni episodi di Hayawatha (1957), un western sceneggiato da Roy D’amy (Rinaldo Dami); scrive e disegna Sor Picchio Cannocchiale (1957); sceneggia Apollo e Apelle (1957), affidato alle matite di Paolo Piffarerio; Rin-Tin-Tin (1960), realizzato graficamente da Mario Uggeri; Il piccolo cow boy (1963), illustrato da Aldo Di Gennaro. Quest’ultimo, nel 1966, sarebbe stato lo spunto per un romanzo dal titolo Jim piccolo cow-boy pubblicato nuovamente dall’editore Mursia. Del 1959 è Albino cavallo d’Italia, un romanzo scritto in collaborazione con Rinaldo Dami e illustrato da Uggeri, tratto da una versione a fumetti realizzata dallo stesso Dami per il “corrierino”. Il volume, pubblicato da Vallardi, ripercorre la vicenda del cavallo Albino, sopravvissuto alla battaglia di Isbuscenskij, che vide contrapporsi, il 24 agosto 1942, il reggimento Savoia Cavalleria e le truppe sovietiche sul fronte orientale della Seconda guerra mondiale.

Mai come prima, durante gli anni Sessanta, Faustinelli dimostra una straordinaria duttilità che gli permette non solo di passare dal genere umoristico al realistico, ma anche di rivestire con altrettanta facilità i ruoli di sceneggiatore e di disegnatore e, non ultimo, di saper scrivere sia per il fumetto sia per la prosa. Inoltre, tra il 1959 e il 1962 si trasferisce a Roma per dirigere il settimanale per l’infanzia BIMBO E BIMBA. Pubblicato dall’Editoriale Aurora, proprietà di De Fonseca e Rizzoli, presenta materiale di produzione britannica (Amalgamated Press e Fleetway Productions) e brevi fumetti realizzati da autori italiani, tra i quali alcuni in forza allo Studio D’Ami. Nel 1961, in collaborazione con Guido Stagnaro, scrive la sceneggiatura del lungometraggio Le avventure di Topo Gigio, dedicato al famoso pupazzo animato di Maria Perego.
Nel 1964, assieme a Carlo Porciani, Franco Paludetti e Antonio Canale fonda la casa editrice Gli Amici con la quale pubblica KOLOSSO. Si tratta di un giornaletto di piccolo formato e un numero esiguo di pagine sul quale appaiono le avventure del mastodontico Mac Kolosso, un ipertrofico castigamatti dalla naturale simpatia. Purtroppo, però, la serie non riscuote il successo sperato e, poco più di due anni dopo, termina le pubblicazioni, schiacciata dagli eroi del “nero” – Diabolik in testa – che stanno invadendo le edicole.
Il lavoro nello studio dei fratelli Dami non si limita solo alle produzioni per il Corriere dei Piccoli, ma si articola anche attraverso la realizzazione di storie a fumetti e di illustrazioni per il mercato britannico. Inoltre, per quanto riguarda l’ambito librario nazionale, l’agenzia ha un importante rapporto di collaborazione con AMZ, specializzata in pubblicazioni per l’infanzia. Per questo editore, a partire dal 1966, Faustinelli scrive e cura, anche in collaborazione con Rinaldo Dami, numerose opere didattiche. S’incomincia con la serie Guarda e scopri gli animali, che si sarebbe arricchita di nuovi volumi fino al 1981. Del 1967 è Il libro delle arti, un volume che vanta un’introduzione di Dino Buzzati. In circa vent’anni di collaborazione lo scrittore partecipa a uno straordinario numero di opere che spaziano negli argomenti più diversi.

Nel 1972 vince un concorso indetto da Mursia per il miglior “Libro di poesie per ragazzi” e l’anno successivo l’editore gli pubblica l’interessante silloge Le rime-figure o il gioco dei calligrammi, composta di vere e proprie poesie visive. Faustinelli sembra trovare la propria dimensione artistica nella narrativa per ragazzi, forse agevolato anche dal ruolo di insegnante di Lettere che ricopre dagli anni Settanta. Un po’ alla volta, però, la passione per l’arte plastica ritorna prepotente e, a partire dagli anni Ottanta, incomincia a occuparsene in maniera professionale. Nel 1983, per l’Editoriale Del Drago, cura I Capolavori, un’enciclopedia della pittura universale in cinque volumi. Poliedrico e instancabile, in oltre cinquant’anni di carriera Faustinelli ricopre molti ruoli nell’editoria, pur mantenendo sempre un grande riserbo.

Nel dicembre 2005, in occasione della mostra "Libri, sogni, viaggi. Il ritorno di Hugo”, tenutasi a Palazzo Fortuny a Venezia in occasione del primo decennale dalla morte di Pratt, ritrova gli amici di un tempo: Alberto Ongaro, Giorgio Bellavitis e Ivo Pavone. È la sua ultima uscita pubblica. Minato da una lunga malattia, il 31 luglio 2006, Mario Faustinelli si spegne nella sua casa di Milano.


Gabriele Ferrero
Creazione scheda: zak, 02/11/2021
Ultima modifica: zak, 02/11/2021