FUMETTO! 150 ANNI  22 Ottobre 2015

Scrivere la storia del fumetto italiano

La sfida e il progetto di Fumetto!

La storia del fumetto italiano che, per la prima volta, il volume Fumetto! 150 anni di storie italiane (Rizzoli, 2012) ha provato a ricostruire in modo compiuto e collettivo – frutto degli scambi e del confronto sorti nell’ambito del Comitato Nazionale per le Celebrazioni di “Un Secolo di Fumetto Italiano” – è non solo un ambito ricco e articolato, ma un campo in pieno fermento.

Scrivere la storia del fumetto italiano

Un fermento di cui questo sito è ulteriore prova e, come ci piace immaginare, una specie di sponda –  ed espansione –  per il lavoro di ricostruzione generale offerto dal volume. L'indagine che mettemmo a fuoco con questa pubblicazione, e che contiamo di proseguire (e aggiornare) in futuro, è stata infatti un'esperienza di ricerca memorabile e appassionante. Perché è stato un lavoro che ha consentito sì di "mettere in fila" in forma unitaria informazioni e conoscenze consolidate, ma soprattutto ha riacceso alcune domande (quali figure hanno maggiormente influenzato la fase ottocentesca?; come si è intrecciata la fine della Seconda guerra con la ripresa dell'editoria?; in che misura il fumetto ha intersecato altri ambiti della produzione culturale italiana?) generando nuovi interrogativi, curiosità verso opere/autori/editori poco indagati, e interesse per l'esplorazione di ulteriori fonti, documenti o testimonianze che meriteranno attenzione negli anni a venire.

Insomma, la vicenda storica del fumetto italiano è forse una delle più emblematiche traiettorie di quella cultura sottile che, come ha scritto Fausto Colombo, ha permeato “come la polvere” gli spazi della vita quotidiana degli italiani dall'Ottocento a oggi. E per questo un libro di riferimento come Fumetto! 150 anni di storie italiane rimane, ai nostri occhi, un contributo necessario alla conservazione della sua memoria e, insieme, al rafforzamento della sua identità, tutt’oggi fervida di proposte, riconosciuta nel mondo per l’originalità delle sue formule editoriali e la qualità dei suoi artisti.

Nel progettare Fumetto! si è cercato, in particolare, di offrire un ritratto il più possibile inclusivo delle diverse anime del fumetto nazionale, che comprendesse tanto le grandi icone popolari quanto le personalità più influenti o rappresentative dei diversi periodi storici, i maggiori successi commerciali e le esperienze artistiche dagli esiti più memorabili. Il volume descrive la traiettoria del fumetto nazionale attraverso dieci fasi, che provano a rendere conto di un insieme composito di aspetti: la creazione di testate, opere e personaggi; le dinamiche economiche e le scelte imprenditoriali; le trasformazioni simboliche negli immaginari e nelle tendenze narrative o grafiche; le innovazioni nelle tecniche e nelle strategie editoriali; gli incontri e le relazioni tra alcuni grandi protagonisti del fumetto e della cultura italiana. Pur aderendo a questo tracciato in dieci fasi, dagli anni Sessanta in poi si è deciso di optare per un'articolazione meno rigida, in cui ciascun arco storico si sovrappone in parte a quello successivo; una scelta compiuta per seguire quei fenomeni evolutivi ancora relativamente “caldi” che, come sempre nelle ricostruzioni più ravvicinate, lasciano intravedere ricomposizioni ancora aperte.

La bussola che Fumetto! 150 anni di storie italiane ha scelto di utilizzare, per orientarsi in questo complesso scenario, è essenzialmente una: gli autori. In questa direzione, grazie a uno sforzo collettivo mai tentato prima – insieme faticoso ed entusiasmante – di riflessione congiunta tra i curatori, i membri del Comitato Scientifico del Comitato Nazionale e gli estensori dei singoli capitoli, il libro presenta una selezione di 113 autori (o team creativi) al cui contributo decisivo sono stati dedicati singoli approfondimenti. Un modo per rimettere al centro il talento e la creatività, in un settore che ha vissuto un percorso tanto tortuoso nel riconoscimento del proprio valore culturale e delle sue eccellenze. In coda alla ricostruzione, inoltre, tre sezioni di approfondimenti offrono brevi squarci su questioni di ordine differente: più trasversali, come le relazioni tra il fumetto e altri settori della cultura italiana, o la fortuna internazionale di alcuni segmenti della produzione italiana; o ancora individuali, mettendo a fuoco il contributo di dieci personalità il cui ruolo è stato determinante non come autori, bensì come attori chiave nella costruzione di un mercato del e per il fumetto italiano.

Rispetto al passato, inoltre, questo volume presenta anche alcuni elementi di novità. Il primo, tanto evidente quanto banale, è il suo stesso accento nazionale. Come scriveva nel 2011 la rivista della più longeva associazione italiana di amatori e collezionisti (Anafi – Associazione Nazionale Amici del Fumetto e dell’Illustrazione), “ancora oggi non esiste una storia del fumetto italiano”: nella pur vasta offerta di ricostruzioni storiche sulla nona arte, infatti, l’Italia è stata quasi sempre descritta come mera porzione di più ampie vicende internazionali. Con il risultato di sacrificare l’attenzione alla produzione locale, che Fumetto! ha messo invece al centro, lasciando programmaticamente sullo sfondo l’impegno degli editori italiani nella traduzione di fumetti stranieri, e limitando ad alcuni cenni il riferimento a quegli editori esteri che hanno prodotto fumetti in diversi paesi sfruttando, talvolta, la creatività di autori italiani o di origini italiane.

La seconda e più importante innovazione di questo volume risiede, invece, nello stesso arco storico che descrive. Nonostante la posizione certamente centrale assunta dal debutto del Corriere dei Piccoli nel 1908, si è ritenuto di voler marcare una distanza con la vulgata che attribuisce al supplemento del “Corriere della Sera” la primogenitura del fumetto nazionale. In sintonia con la recente fioritura internazionale di studi sul fumetto pre– novecentesco, crediamo che la maturità delle conoscenze sia oggi ormai tale da permettere di collocare il “corrierino” come una tappa in un percorso evolutivo iniziato quantomeno mezzo secolo prima, nel fecondo periodo – tanto per la stampa periodica quanto per le forme narrative legate al disegno – della unificazione italiana. Un’affermazione certo pacifica ma altrettanto gravida di conseguenze, come il riaprire in una nuova ottica l’esplorazione dei campi limitrofi (dalla caricatura alla cartellonistica alle stampe popolari), e il suo sfatare de facto lo stereotipo che vuole il fumetto come linguaggio genealogicamente infantile. 

Infine, una terza e più soggettiva novità ci sembra essere l’avere posto l’attenzione sulla energia grafica del fumetto italiano. Non tanto perché non sia già chiaro da sé quanto il fumetto sia un linguaggio più visuale che testuale, ma perché crediamo fermamente che, in un paese come l’Italia, il contributo del fumetto abbia molto a che vedere con la tradizione figurativa in cui esso è stato (ed è) immerso. E viceversa, riteniamo che l’osservazione della vicenda storica di questo campo abbia molto da offrire alla comprensione dell’identità culturale della produzione di immagini – disegnate, dipinte, create con i più diversi strumenti delle arti visive – che l’Italia ha saputo donare al patrimonio visivo di noi tutti. Per questo Fumetto! non propone un approccio strettamente filologico alle immagini, bensì offre un apparato iconografico che risponde a tre intenzioni: selezionare opere o frammenti che potessero restituire l’atmosfera di un’epoca, talvolta anche al di là del loro successo o esito artistico; sviluppare associazioni tra motivi grafici o narrativi ricorrenti, per sollecitare letture più emotive che evenemenziali; “esplodere” tavole, vignette, caratteri e logotipi in dettagli che facessero risaltare la potenza grafica e segnica degli autori.

Naturalmente, come tutti i tributi in parte doverosi, in parte nuovi, anche questo volume non si illude di avere esaurito un compito. Per l’inevitabile parzialità della sua sfida e per la ricchezza del patrimonio di cui prova a dare un saggio: la storia del fumetto nazionale rimane ancora tutta da scrivere, appunto. Nel contesto del grande database di riferimento che vuole essere questo sito, confidiamo perciò che Fumetto! 150 anni di storie italiane possa rappresentare una sponda utile e suggestiva. Un supporto particolarmente adatto per un approfondimento differente e complementare – come si potrà in parte cogliere attraverso alcuni estratti, selezionati per questa occasione –  grazie allo sguardo sistematico che ha provato a comporre.

Gianni Bono e Matteo Stefanelli



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