FUMETTO! 150 ANNI 8 Ottobre 2015
I protagonisti: Cesare Civita
“Perché sì, è stato bello.”
Difficile riassumere l’intensa vita di Cesare Civita. Limitandoci a una sola frase, potremmo definirlo senza iperboli come colui che per primo ha costruito il successo del fumetto italiano nel mondo.
Anzitutto ha contribuito alla sua diffusione in Italia, collaborando con Mondadori negli anni Trenta, quindi l’ha esportato, soprattutto in Sud America, creando uno dei maggiori gruppi editoriali di quel continente.
Civita nasce a New York, da genitori di origine ebraica, ma cresce a Milano. Il padre aveva lavorato come rappresentante di macchine utensili, e la stessa strada avrebbe dovuto seguire Cesare se un incontro con Alberto Mondadori, primogenito di Arnoldo, non avesse cambiato le carte in tavola. Dopo alcune collaborazioni, il 4 gennaio 1936 è assunto nella redazione della rivista gialla Il cerchio verde, e in breve diviene condirettore generale delle Edizioni Walt Disney Mondadori, che si occupano della gestione dei periodici disneyani per la casa editrice milanese. Lo stesso ruolo assume poi nella Anonima Periodici Italiani (A.P.I.), azienda cappello per tutte le pubblicazioni periodiche Mondadori, nella quale supervisiona sia la gestione del fumetto americano (e dunque il rapporto con Guglielmo Emanuel, l’agente per i diritti del King Features Syndicate) sia la produzione di nuove storie da parte di artisti italiani, in quella che viene ricordata come la scuola di Federico Pedrocchi e Cesare Zavattini. L’avventura però è presto interrotta dall’emanazione di leggi anti-ebraiche in Italia. Estromesso da Mondadori poco prima della loro promulgazione, a quanto pare su diretto impulso del regime, il suo posto viene preso dal gerarca Ezio Maria Gray, mentre la direzione A.P.I. passa ad Alberto Mondadori.
"Civita decide di emigrare, portando
con sé i diritti di alcuni fumetti."
Civita decide quindi di emigrare nel settembre del 1938, portando con sé i diritti dei fumetti prodotti per la casa milanese. Si ferma prima in Francia, dove riesce a esportare alcuni fumetti apparsi sui periodici mondadoriani, nella collana di albi Les Cahiers d’Ulysse. Nel settembre 1939 lo ritroviamo a New York, con la “C. Civita & Co.: importazioni ed esportazioni”. Qui raccoglie i frutti di un’operazione tentata anni prima: esportare le produzioni di Pedrocchi e Zavattini. Il risultato più noto è la pubblicazione di Saturno contro la Terra sul mensile Future Comics nel 1940, che segna la prima esportazione di un fumetto italiano in America. Infine comincia a girare per l’America Latina, come concessionario dei diritti delle testate Disney, con la benedizione di Kay Kamen, responsabile per la commercializzazione dei personaggi Disney nel mondo. Poi, nel novembre 1941, assieme agli amici Alberto Levi e Paolo Terni fonda a Buenos Aires la Editorial Abril.
Il primo successo arriva con la pubblicazione della serie americana dei Better Little Books, mentre la consacrazione è del luglio 1944 con l’uscita di El Pato Donald, primo di una lunga serie di riviste per bambini e adolescenti (Salgari, Cinemisterio, Misterix…), spesso costruite attingendo al serbatoio di opere italiane delle quali detiene ancora i diritti. L’impresa editoriale si consolida, e nel settembre del 1947 Civita torna in Italia. Lo scopo è cercare nuovi talenti per i suoi periodici: “Il materiale che acquistavamo dai rappresentanti locali degli editori nordamericani ed europei non bastava più ad alimentare tutte le riviste, per cui decidemmo di avviare un settore di produzione, con scrittori, sceneggiatori e disegnatori alle nostre dirette dipendenze”. Purtroppo, però, i compagni d’avventura di un tempo non sono disponibili: Pedrocchi è morto, mentre Zavattini, impegnato nel cinema, rifiuta di partire per l’Argentina. La sua scelta cade quindi su un gruppo di giovani influenzati dal fumetto americano, formatisi intorno alla rivista veneziana Asso di Picche: “Dall’Italia chiamammo alcuni dei giovani autori più promettenti: Hugo Pratt, che coi suoi disegni decretò il successo di due delle nostre riviste [...] e Alberto Ongaro, pirotecnico inventore di soggetti e sceneggiature, oggi considerato tra i migliori scrittori italiani”. Si apre così una nuova stagione, quella della “scuola italiana” in Argentina. Un gruppo di autori che in parte segue Civita trasferendosi a Buenos Aires (Hugo Pratt, Mario Faustinelli, Alberto Ongaro…) e in parte rimane nel nostro paese (Paul Campani, Dino Battaglia…), e che, esteso con autori autoctoni di eccezione come Alberto Breccia e Hector Oesterheld, è responsabile di una nutrita famiglia di character di successo quali Misterix (1949), Gey Carioca (1950), Sergento Kirk (1953). Serie che prendono vita in un pugno di anni, dando nuova energia tanto al fumetto latino-americano (inaugurando quella che è indicata come l’età dell’oro dei comics argentini) quanto, pur se con qualche anno di ritardo, a quello italiano.
Nei primi anni la Editorial Abril vive una rapida fase espansiva, che si proietta su magazine femminili, rotocalchi e giornali. Nel 1950 viene aperta una filiale brasiliana, gestita da Vittorio (fratello di Cesare), che presto diventa il più importante gruppo editoriale nel paese carioca: posizione che tutt’ora mantiene sotto la direzione del figlio di Vittorio, Roberto. La situazione economica e personale di Civita vive una nuova crisi nel 1976, quando la sua famiglia viene fatta oggetto di pressioni da parte della giunta militare argentina salita al potere. Liquidati i suoi interessi nel 1978, Cesare si ritira a vita privata e, nei suoi ultimi anni, scrive una candida autobiografia, uscita in un’edizione riservata agli amici per Giorgio Mondadori nel 1987. Si spegne, quasi centenario, a Buenos Aires nell’aprile 2005.
Fabio Gadducci
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