EDICOLA & DINTORNI 24 Febbraio 2017
Fumetto a soffietto
Una curiosa confezione per gli Albi colibrì
L'editore fiorentino Corrado Tedeschi nel 1948 manda in edicola un contenitore a striscia per storie americane e italiane. La testata si esaurisce nel 1953 con alcune ristampe davvero insolite che, quanto a confezione, non hanno paragone nel mercato italiano.
All'inizio fu l'Uomo Mascherato. Corrado Tedeschi nel 1946 sceglie l'eroe di Lee Falk e Ray Moore per inaugurare la sua attività postbellica di editore di fumetti con la collana Albi nuove avventure, edita in Firenze. In questa prima proposta la testata presenta un'alternarsi di eroi americani e produzioni nostrane nel classico formato orizzontale di 27x19 cm. Si passa poi al formato albo d'oro con una sequenza di personaggi riuniti sotto il nome ‟Collezione fatti veri polizieschi”, alternati a storie di stampo umoristico. Tra i personaggi comici pubblicati, per esempio, c'è Bugs Bunny che appare italianizzato in Bubi Balzello, il Braccio di Ferro di Sagendorf e Capitan Bomba, che nient'altro è se non la traduzione dei celebri Katzenjammer Kids. La vita degli Albi nuove avventure originari si conclude nel maggio 1949.
Intanto, nel giugno del 1948 Corrado Tedeschi dà vita a una nuova serie, stavolta a striscia, che chiama Albi colibrì, che da un punto di vista fiscale segnano comunque una continuità rispetto alla collana precedente. Anche nel più agile formato tascabile si avvicendano numerosi personaggi avventurosi e comici e addirittura vite di santi riunite sotto la sigla N.E.T., che sta per Nuove Edizioni Teologiche (tra i titoli: santa Dorotea e san Nicola da Bari). All'insegna della massima varietà anche la seconda serie alterna quattro personaggi: Cirillino, Capitan Bomba, Giustiziere del West, e Fuzzi che è poi il Gabby Hayes disegnato da Leonard Frank e pubblicato dalla statunitense Fawcett. Il vecchio Gabby lo conoscono tuttì: è il ‟vecchietto del Far West” per antonomasia di Hollywood e matrice di tante spalle di eroi western a fumetti.
Ebbene gli albi di Fuzzi, sono tra quelli ristampati nella quarta e ultima serie degli Albi colibrì, editi da maggio a dicembre 1953 per (forse) un totale di dodici uscite. Cosa hanno di speciale queste ristampe? Il loro inedito – almeno per l'Italia e per quanto se ne sa finora – formato "a fisarmonica". Ovvero non esistono pagine spillate ma le avventure sono stampate fronte e retro su un lungo rettangolo con le striscie disposte in verticale una sotto l'altra. La confezione consiste semplicemente in una piega multipla del foglio di stampa fino alla sua riduzione al formato di striscia.
Salvo gli albetti promozionali di Milky, dati in omaggio e contenuti all'interno delle confezioni di alcuni prodotti Milkana, al momento non ci risulta nessun'altro albo a fumetti in Italia confezionato in questo modo. O per meglio dire "non confezionato" in questo modo perché evidentemente la scomodissima ‟fisarmonica” da leggere non può avere altra ragione se non quella di un contenimento dei costi di produzione a fronte di una testata in via di chiusura. Tra l'altro tali ristampe non sono nemmeno conformi all'originale in quanto ‟le facciate” di ogni singolo numero sono soltanto 26, tredici per lato, al posto delle canoniche 32 pagine. Ovviamente il ‟montaggio” su una distanza così corta non può che essere fatto a capocchia e perciò la lettura ne esce evidentemente mutilata. In fin dei conti gli Albi colibrì IV serie del 1953 meritano quantomeno il titolo di confezione editoriale più originale del fumetto Italiano del Dopoguerra.
Un ringraziamento particolare va a Franco Guerra che ha messo a disposizione della Guida al Fumetto Italiano un Albo colibrì a ‟soffietto” dalla sua collezione per la pubblicazione e che potete ora vedere in piccolo nella gallery sottostante e anche scaricare in formato PDF con il file in fondo alla pagina.
C.Z.