EDICOLA & DINTORNI  13 Settembre 2016

50 anni fa, Il Comandante Mark

L'ultimo grande eroe EsseGesse nasceva in casa Bonelli nel 1966

Ciascuno di loro era un artista di prim'ordine, ma Pietro Sartoris, Dario Guzzon e Giovanni Sinchetto, lavorando insieme sotto l'acronimo EsseGesse diedero vita a capolavori che erano molto di più della somma delle loro abilità individuali.

50 anni fa, Il Comandante Mark

Nel settembre 1966 fa capolino dalle edicole italiane un nuovo personaggio delle Edizioni Araldo di proprietà della famiglia Bonelli. Per l'occasione la testata contenitore Collana Araldo riprende la numerazione dal numero 1. Sullo sfondo di una copertina gialla sgargiante, si avanza cavalcando un trio di nuovi eroi, il barbuto Mister Bluff, l'indiano Gufo Triste e al centro lui, il protagonista che dà il titolo alla collana, Il Comandante Mark.

Il comandante Mark n. 1, 1966Già la foggia dei vestiti ci racconta che non siamo nel Far West. Siamo sì in America ma il calendario retrodata al 1773 e ci troviamo sulla costa orientale degli Stati Uniti, nel territorio delle tredici colonie britanniche che vanno dal New Hampshire a nord, alla Georgia a sud. In questa ampia fascia di territorio divampano sempre più frequenti gli incendi della ribellione dei coloni contro le vessazioni della corona britannica, che portano il 4 luglio 1776 alla dichiarazione d'indipendenza e in questo scenario “un nucleo di armati, destinato a entrare nella leggenda, ha iniziato la lotta di liberazione: i Lupi dell'Ontario”.

Con questa saga Pietro Sartoris, Dario Guzzon e Giovanni Sinchetto tornano quindi alle ambientazioni di un loro altro grande successo, Il Grande Blek, ideato dodici anni prima, nel 1954 per le Edizioni Dardo. Da allora però ne è passata di china sulle tavole dei tre disegnatori e inevitabilmente Mark è un prodotto più maturo sotto tanti punti di vista.

Innanzi tutto il "cast" è più articolato. Le spalle un po' stereotipate di Blek, il saccente Occultis e il discolo Roddy, lasciano il posto a dei veri e propri co-protagonisti di un certo spessore. Certo i siparietti tra Mister Bluff e Gufo Triste non possono mancare e certi tratti, come la misoginia dell'indiano diventano dei tormentoni, ma nello sviluppo della serie i nuovi personaggi appaiono nel complesso più versatili e recitativi. C'è anche una "terza fila" di personaggi che aumenta le potenzialità degli intrecci. Ci riferiamo al cane-mascotte Flok e all'eterna fidanzata di Mark, Betty, che ha un ruolo più attivo della petulante Susy che appare al fianco di Capitan Miki. Betty, di professione vivandiera del forte, è per natura gelossisima ma anche pronta a condividere le avventure del suo promesso sposo. In più di un'occasione, poi, si trova a sventare degli autentici assedi all'amato, ad opera della donna fatale di turno alla quale Mark si mostra peraltro tutt'altro che insensibile. 

Sì perché, ormai tramontata l'epoca del "bollino di garanzia morale" sui fumetti, che aveva ingessato le sceneggiature degli anni Cinquanta, Mark può permettersi di essere sensibile al fascino femminile e di ricambiare, talvolta, le attenzioni della bellona di turno senza che nessuno gridi allo scandalo. Per il resto Mark è un eroe puro, in grado di infondere fiducia in chi gli sta accanto e di conseguenza nei lettori. La sua è la lotta dei giusti contro i malvagi che non lascia spazio a dubbi su chi vincerà alla fine. Un mondo manicheo, senza sfumature e psicologismi, ma in fin dei conti è proprio questo il suo fascino.

Come Mark sia una messa punto narrativa dell'esperienza fatta soprattutto con Blek, lo testimonia direttamente Dario Guzzon in un'intervista rilasciata nel 1998 a Gisello Puddu e Mauro Giordani per il volume Mark, il Lupo dell'Ontario, pubblicato da Mercury Editoriale: "Il personaggio non ha una data di nascita precisa come l'hanno tanti altri. Si è delineato poco per volta nel periodo in cui facevamo il nostro famoso Blek. Mentre lavoravamo, si chiacchierava, si discuteva e si pensava… se Blek l'avessimo fatto così!… forse sarebbe venuto meglio. Insomma, poco per volta si è delineato un altro Blek, completamente diverso dal solito ed è venuto fuori il Comandante Mark, che allora non aveva un nome, non era stato ancora battezzato. Era un'idea messa lì, che a noi era piaciuta. Ci abbiamo lavorato sopra, l'abbiamo coccolato e quando il personaggio è risultato abbastanza ben definito, l'abbiamo chiuso in un cassetto, nel cassetto dei progetti futuri. Tutto questo quando correva l'anno di grazia 1960, 1961 o giù di lì".

In realtà, la EsseGesse era da dieci anni che frequentava il genere western-avventuroso e la produzione del trio aveva seguito di pari passo anche i cambiamenti della società italiana. Il loro primo eroe è l'avveniristico Kinowa, del quale realizzano nel 1950 per la Mediolanum, successivamente Dardo, i disegni delle due serie e mezzo iniziali su sceneggiature di Andrea Lavezzolo. Kinowa per quei tempi è un western duro, quasi sperimentale, con il protagonista Sam Boyle, sopravvissuto agli indiani che gli hanno fatto lo scalpo e sterminato la famiglia. Non fa meraviglia quindi che il protagonista, assistito da una demoniaca maschera verde, si trasformi in Kinowa, "demone" animato da una cupa volontà di vendetta.

Forse è anche troppo per i tre autori, che neanche un anno dopo, nel luglio 1951, passano per lo stesso editore al più classico degli eroi ragazzini in divisa, quel Capitan Miki che sarà il loro primo grande successo. Un personaggio super positivo indirizzato al vasto pubblico delle generazioni di bambini usciti dalla guerra e affamati di novità con il sapore dell'America, come i loro genitori per altri aspetti, del resto.

Affinata l'arte, tre anni dopo, nell'ottobre 1954, EsseGesse bissa il successo di Miki saltando dal western classico all'epopea dei trapper del Nord America, ispirandosi evidentemente all'universo narrativo raccontato da Fenimore Cooper nell'Ultimo dei Mohicani.

Tra Miki e Blek per la EsseGesse saranno tre lustri splendidi. Un dominio in edicola, con bordate da tre, quattrocentomila copie a settimana nei momenti di massimo splendore che nessun concorrente, neppure il blasonato Tex riuscirà ad eguagliare. La loro è un'organizzazione del lavoro scientifica. Sfornano una storia dietro l'altra con la produttività di uno studios cinematografico americano. L'età d'oro delle strisce insomma, fino all'inevitabile, fisiologico declino.

Si arriva così al 1966 quando la EsseGesse, considerata conclusa l'esperienza editoriale con la Dardo, tira fuori dal cassetto il vecchio progetto. Editorialmente il Comandante Mark nasce come una coproduzione franco-italiana. Anzi esce addirittura prima in Francia, nel luglio 1966, per i tipi delle edizioni Aventures & Voyages con il nome di Capt'ain Swing. Due mesi dopo, a settembre, Mark arriva nelle edicole italiane nel nuovo formato "bonelliano" reso popolare da Tex "gigante" che aveva inaugurato una vera e propria rivoluzione di formato. La EsseGesse si ritrova con un pubblico più disincantato ed esigente, ma allo stesso tempo con una padronanza espressiva, nel disegno come nei testi, probabilmente mai raggiunta prima. Un culmine, insomma.

Tanto è vero che l'eroe sotto le diverse sigle editoriali della famiglia Bonelli resterà in edicola fino al 1990 con la serie originale, mentre Dario Guzzon, ultimo superstite del sodalizio artistico, firmerà fino al 1995 la collana annuale degli Speciale Mark, affiancato nei disegni da Lina Buffolente.

Sempre per i tipi di Bonelli non sono mancate ben due ristampe a sottolineare il gradimento del personaggio presso le nuove generazioni di lettori. La prima dal 1972 al 1983 e la seconda, denominata Tutto Mark, dal 1990 al 2001. Non appena conclusa la seconda riedizone bonelliana Il Comandante Mark è passato alle cure editoriali di Edizioni If che ha editato una terza ristampa integrale della saga iniziata nel febbraio 2002 e conclusa nel novembre 2011. Essendo un'edizione per collezionisti i numeri sono impreziositi da racconti in appendice che sviluppano in prosa le avventure dei Lupi dell'Ontario e sono accompagnati da pregevoli illustrazioni realizzate da diversi artisti come Renato Polese e Paolo Morisi. Infine, in occasione del cinquantenario del personaggio, Sergio Bonelli Editore ha mandato in edicola il 24 maggio 2016 un numero di Avventura Magazine interamente dedicato a Mark. In 192 pagine a colori si ripropongono due avventure simbolo della saga. Prevedibilmente il numero uno, "Il comandante Mark", e il numero cento, "La storia di Mark". Un graditissimo omaggio con il sapore del fumetto di una volta, in attesa che i Lupi dell'Ontario tornino in edicola, magari con una bella edizione cronologica interamente a colori, come sognano tanti appassionati di ieri e di oggi.

 

Cristiano Zacchino

 



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