Anno di prima pubblicazione: 1946
Codice Editore: CDC
Casa Editrice: Casa Editrice Universo
Pubblicato dalla Casa Editrice Universo dei fratelli Domenico e Alceo del Duca, il settimanale GRAND HOTEL esordisce nelle edicole il 29 giugno 1946 e subito si afferma come una delle testate più vendute e più diffuse tra il pubblico femminile e non, nonostante la condanna della Chiesa che la bollò come una pubblicazione immorale e corruttrice dei valori. La misura del successo della pubblicazione va oltre i dati di vendita, perché in molti casi la rivista veniva acquistata in comune da più famiglie e quindi ogni copia era letta da una decina di persone.
Le eleganti e pregevoli copertine, le storie romantiche e appassionanti trovano un immediato riscontro in un Paese provato dalla seconda guerra mondiale in cerca di sogni e di evasione. Le storie d’amore a fumetti, realizzate a mezzatinta (una tecnica che, grazie alla stesura di china più o meno diluta con il pennello, dà vita a figure morbide e caratterizzate dalla quasi totale assenza di contorni netti e che, in un certo modo, cerca di alludere alla più costosa riproduzione fotografica), sono in linea con quelle dei romanzi d’appendice. Grazie alla presenza del fumetto, però, la rivista non rimane circoscritta al pubblico di semianalfabeti che cercano storie avvincenti per esercitarsi nella lettura, ma finisce per reclutare lettori anche tra i ceti più colti che apprezzano l’efficacia comunicativa e la funzione distensiva e ricreativa delle vignette fumettate. Tanto più che i protagonisti delle tormentate vicende amorose hanno le fattezze di celebri divi dell’epoca: Gina Lollobrigida, Silvana Mangano o Carla del Poggio per le eroine, Robert Taylor e Amedeo Nazzari nei panni degli scapestrati amanti.
Tra i disegnatori Walter Molino, affiancato dai colleghi quali il fratello Sergio, Giorgio De Gaspari, e Giulio Bertoletti, che comunque a partire dagli anni Cinquanta si dedicano solo alle copertine lasciando ad Alvaro Mairani, Aldo Torchio e Gino Pallotti la realizzazione dei cineromanzi. A poco meno di un anno di distanza dalla pubblicazione del n. 1 di GRAND HOTEL, escono due testate targate Mondadori che hanno tutte le carte in regola per competere con il settimanale della Universo. Si tratta di SOGNO (8 maggio 1947) edita dai tipi delle Edizioni Novissima, un marchio dell’editore Rizzoli, e di BOLERO FILM (25 maggio 1947) della Mondadori, che nella grafica e nella impostazione delle rubriche ricordano GRAND HOTEL, ma dalla loro hanno la forza della sequenza fotografica utilizzate per illustrare le storie d’amore. GRAND HOTEL tuttavia regge bene la concorrenza e, quando nel 1948, pubblica in un unico albo la storia “Anime incatenate”, registra il tutto esaurito, aprendo la strada alla regolare ristampa in albi degli episodi usciti a puntate sul giornale. GRAND HOTEL prosegue quindi nella pubblicazione dei cineromanzi che costituiscono un vero e proprio marchio di fabbrica. Solo nel 1950 gli editori provano a introdurre un fotoromanzo, ma l’esperimento dura poco e si riprende con la formula consueta.
Nel 1961 la Casa Editrice Lancio esce in edicola con LETIZIA, rivista di fotoromanzi prodotti in proprio. Il successo è immediato grazie soprattutto alla scelta di pubblicare solo storie complete e non a puntate, alla periodicità mensile o quattordicinale, alla qualità della grafica e della carta e soprattutto ai contenuti più moderni e avvincenti. L’aggressiva politica editoriale della Lancio e le trasformazioni in corso nella società spingno anche GRAND HOTEL a cambiare formula e a trasformarsi gradualmente in una rivista di varietà in cui, per un certo periodo, sopravvivono le pregevoli illustrazioni di Molino, autore delle copertine. A partire dal 1228, datato 1 gennaio 1970, i cineromanzi o “romanzi a mezzatinta” terminano e vengono sostituiti dai fotoromanzi.
Volumi
VC 1 - BEST- SELLER “Le lagrime d’oro” - Universo - s.d. - 112 pgg. + cop. - cm 25 x 34,5 dq - Misto - Lire 18.000. Ristampa l’omonimo romanzo illustrato, apparso a partire dal primo numero di GRAND HOTEL, con le relative copertine a colori. Prefazione di Sergio Del Duca.
