GUIDA AL FUMETTO   PERSONE   Jannuzzi Vincenzo

Vincenzo Jannuzzi - Jan Italia

autore unico

4 Gennaio 1946 - Spezzano Albanese, Cosenza, Italia

26 Novembre 2021 - Milano, Lombardia, Italia

Nato in Calabria, proviene da una comunità di lingua albanese. Vive l'infanzia e la giovinezza in Piemonte, a Ovada, e poi a Roma, per trasferirsi a Milano a fine anni Sessanta, dove esordisce nel mondo dei fumetti su TIRAMOLLA dell’Editoriale Alpe.
La sua condizione di emigrato calabrese in Lombardia è alla base di molte sue opere, a partire dalle strisce di Ancillotto l’emigrante, pubblicate sulla rivista OFF-SIDE e in seguito in volume per l’editore Ottaviano.
Viene coinvolto da Alfredo Castelli nella rivista HORROR dell’editore Gino Sansoni. Collabora con diverse riviste underground e con testate da edicola: SORRY, IL MAGO, SUPER VIP.
Predilige storie erotiche, anticlericali, anticapitalistiche, anarchiche. Realizza una versione a fumetti del “Manifesto del partito comunista”.
Nel 1979 pubblica la sua opera più impegnativa, la versione a fumetti del romanzo erotico di Guillaume Apollinaire “Le 11.000 verghe”, 135 tavole disegnate interamente a penna bic con un tratteggio fittissimo che gli valgono una denuncia per oscenità.
Per Mondadori realizza “Vita mirabile dell’arcitruffatrice e vagabonda Coraggio”, tratta da un’opera di Hans Jakob Christoffel von Grimmelshausen.
Comincia la riduzione a fumetti del "Martin Eden" di Jack London, interamente disegnato con la penna biro, ma l'opera sarà completata soltanto nel 2015.
Nel 1981 realizza un albo per bambini destinato ai Paesi arabi, "Nabo" (dal nome dell'antico re babilonese Nabopolassar), ma la guerra con l'Iran blocca il progetto quando già alcuni episodi sono stati realizzati.
Tra il 1981 e il 1986 tiene corsi di disegno per il Fumetto all'Istituo Itsos per la Regione Lombardia e collabora con alcune agenzie pubblicitarie di Milano.
Nel 1984 disegna per la rivista 1984 due storie su testi di Enrico Castruccio: "Accadueò [H2O], parabola energetica” e "Ringorossi".
Dalla metà degli anni Ottanta si allontana dai fumetti per lavorare come illustratore e muralista, inoltre è attivo nella rete dei centri sociali. Negli anni Duemila ritorna a pubblicare fumetti, spesso autoproducendosi, come nel caso di “Se la sposa è un fiore d’aprile”, libro dedicato alla sua comunità d’origine.
Creazione scheda: DC, 31/12/2022
Ultima modifica: DC, 31/12/2022