GUIDA AL FUMETTO   PERSONE   Segna Pini

Pini Segna - Pinin Italia

autore unico, disegnatore, editore

22 Ottobre 1925 - Firenze, Toscana, Italia

13 Settembre 2012 - Salmour, Cuneo, Italia

Nato a Firenze, ben presto si trasferisce, al seguito della famiglia, a Viareggio, Torino, Roma e Napoli. Poi, all’età di otto anni, arriva a Milano, dove trascorre buona parte della sua vita. Al suo arrivo nel capoluogo lombardo gli occorre anche un incidente che influirà sulla sua carriera lavorativa: morso da un cane idrofobo, è costretto a passare un lungo periodo a letto. È allora che, per ovviare alla forzata inattività, si immerge nella lettura dei fumetti. Scopre così le serie western di produzione britannica Colomba Bianca (White Dove, Chief of the Chekoways) e Ken il tamburino (Ken’s Quest, Drake’s Drummer Boy), pubblicate sul settimanale JUMBO della S.A.E.V. di Lotario Vecchi e realizzate da Sidney Drake.
Il padre lo iscrive al Liceo serale dell’Accademia di Belle Arti di Brera, dove si diploma nel 1944. Oltre a frequentare le lezioni, Segna si esercita copiando i disegni di alcuni grandi Maestri della “nona arte”, tra cui Alex Raymond, Phil Davis, Giove Toppi, Kurt Caesar, Giorgio Scudellari e Walter Molino, e impara i rudimenti del fumetto. Nel 1945 arriva anche la prima offerta di lavoro. È Enrico Mattei, futuro presidente dell’Eni, a commissionargli l’illustrazione di alcuni episodi della storia delle Brigate del Popolo, formazione partigiana diretta emanazione della Democrazia Cristiana. Nei mesi successivi, Segna fa la conoscenza del giornalista sportivo e sceneggiatore Vincenzo Baggioli, all’epoca proprietario della Editrice Sportiva, una piccola realtà che ha come pubblicazione di punta SPORTIVETTO, settimanale dedicato al calcio e al ciclismo, sul quale compaiono anche alcune serie a fumetti di produzione italiana. È sul supplemento di questo periodico, dal titolo ALBO SPORTIVETTO, che Segna fa il suo esordio come fumettista. Titolo della serie è L’Uomo Invisibile, della quale firma testi e disegni. Passo successivo è la realizzazione grafica di Agente Segreto K6, serie spionistica sceneggiata invece da Baggioli.
Contemporaneamente a questa esperienza, il giovane fumettista entra in contatto con altri editori milanesi: Gino Pesavento, per il quale illustra la serie Tom William, pubblicata sugli ALBI EMOZIONE, e Alberto Traini, per cui scrive e disegna la serie avventurosa Il Giustiziere Mascherato, apparsa sull’ALBO TASCABILE NUOVA AURORA.

Negli anni successivi, arrivano i contatti con altri editori: l’Editrice Taurinia di Torino, alla quale presta le proprie capacità grafiche per alcuni episodi di ZORRO; la bresciana Casa Editrice Marte, per la quale realizza la Fantastica vita di Bill Hitchock, il compagno di Buffalo Bill; le milanesi Edizioni Alpe, che gli affidano i disegni di numerosi episodi di Saetta e di Volpe. Nascono anche le prime amicizie con Rocco Molinari, Renato Bianconi e Mario Massa, futuri editori di fumetto. Inoltre, quando nel 1948 entra nello staff della Casa Editrice ARC di Pasquale Giurleo, questi gli propone di affiancare Enzo Duffolq Magni nella realizzazione di PANTERA BIONDA e TOM MIX. Nello studio di Magni, Segna lavora al fianco di Enzo Chiomenti, Renzo Savi, Nino Arfelli ed Emilio Uberti, altri “ragazzi di bottega” che coadiuvano il Maestro.
Con un “apprendistato” simile, nel 1949, Segna è pronto per incominciare a lavorare per editori del calibro di Tristano Torelli, per il quale illustra diversi episodi di CARNERA, e i fratelli Alceo e Domenico Del Duca. Sue sono alcune storie autoconclusive apparse sugli ALBI DELL’INTREPIDO. Nel 1950, per la casa editrice dell’amico Mario Massa realizza le serie western Piccoli Lupi e Ringo, lo sceriffo immortale. Poi, a partire dal 1951 intraprende un’intensa collaborazione con la casa editrice di Marino Tomasina. Quelle che nascono nei successivi tre anni sono serie che spaziano tra i generi più diversi: si va dai bellici Dix e Pattuglia K2 ai western Billy, il piccolo trombettiere, Tornado Bill, Carabina Jones e Gim Falco, fino agli esotici Rajmù e Scarì, il piccolo somalo.
Nel 1955 le Edizioni Il Ponte di Renato Bianconi gli affidano la realizzazione di JUTAK, seguito delle avventure di AQUILA BIANCA, serie pubblicata sei anni prima dalla Casa Editrice A.R.C. e corretta sia nei testi, sia nel titolo originale, che diventa PENNA BIANCA.

Negli anni Cinquanta svolge anche il ruolo di editore. Dal 1952 al 1964, infatti, dà vita a una propria casa editrice, Edizioni Pini Segna, con cui pubblica un incredibile quantità di serie, numeri unici e testate contenitore sulle quali può esprimere liberamente la propria creatività. Ma non solo. Oltre ai nuovi personaggi, ristampa alcune sue serie apparse in precedenza per altri editori, acquista materiale dalla Gran Bretagna e dagli Stati Uniti, e coinvolge alcuni amici nella realizzazione di fumetti e copertine. Tra le molt serie pubblicate ricordiamo Albo Raid, Il figlio del Campione, Albi Condor, I Tre Moschettieri, Dick Montana e Gill-Bart, Glory Men, Giungla King, Brados Dakota, Indian Kid, Ringo, Riki, Tim e Ox, Giovani Leoni, L’Alfiere, Albo Super-Raid, Albo Gill-Bart e Albo Folgore. L’attività di editore si interrompe a causa delle difficoltà del distributore, che portano alla chiusura di entrambi.

Nel 1965, entra nello staff di KRIMINAL, l’antieroe creato da Max Bunker, alias Luciano Secchi, per il quale illustra, e in parte sceneggia, nove episodi. Di questo periodo sono anche alcuni fumetti per l’edizione italiana di MANDRAKE e di L’UOMO MASCHERATO pubblicata dai Fratelli Spada. Inoltre, incomincia a lavorare anche per il mercato francese, affiancando Augusto Pedrazza nella realizzazione della nuova serie di AKIM, sceneggiata da Roberto Renzi e pubblicata dalle Éditions Aventures et Voyages di madame Bernadette Ratier. Nel 1976, la testata è pubblicata anche in Italia grazie alla casa editrice Altamira Creazione Periodici Illustrati, proprietà della famiglia Bonelli. E proprio a metà degli anni Settanta del XX secolo c’è un primo contatto con Sergio Bonelli, che gli offre di entrare nello staff di ZAGOR. Tra il 1977 e il 1983, Segna illustra cinque episodi della saga dello “Spirito con la Scure”, sceneggiati da Guido Nolitta, creatore del personaggio, Alfredo Castelli e Tiziano Sclavi.
Alla fine del decennio, Pini Segna abbandona il mondo del fumetto e, circa dieci anni dopo, anche la sua città d’adozione. Stabilitosi a Dogliani, un paese in provincia di Cuneo, il fumettista fiorentino si dedica all’illustrazione editoriale collaborando a lungo con la rivista Dogliani e la sua Langa.
Creazione scheda: DC, 19/10/2022
Ultima modifica: DC, 19/10/2022