GUIDA AL FUMETTO PERSONE Balzano Antonio Pietro Birago
Antonio Pietro Birago Balzano - Rago Italia
disegnatore
5 Gennaio 1936 - Trinitapoli, Foggia
25 Marzo 2022
Antonio Pietro Birago Balzano nasce a Trinitapoli, un paese in provincia di Foggia, il 5 gennaio 1936. A quindici anni, al seguito della famiglia, si trasferisce a Milano, dove segue tutto il percorso scolastico, che completa con l’Accademia di Belle Arti di Brera e l’Istituto d’Arte Cimabue. Al termine degli studi, è assunto alla S.A.A.R., un’etichetta musicale per la quale illustra alcune copertine di dischi. Nel 1963, grazie a un conoscente, entra in contatto con l’editore Sergio Bonelli. L’esordio nel mondo del fumetto, però, avviene l’anno successivo, con l’Editoriale Corno, per il quale illustra i numeri dal 13 al 17 di CAPITAN AUDAX, nel cui nome appare evidente l’omaggio all’omonimo personaggio di Zane Grey e Allen Dean, Audax (King of the Royal Mounted). Creata e sceneggiata da Luciano Secchi, la serie è affidata dapprima alle matite di Sergio Montipò e a Enzo Caretti, che ne firma tutte le copertine.Durante la breve esperienza di Audax, Balzano entra nello studio di Franco Bignotti, che a quell’epoca è impegnato nella realizzazione di UN RAGAZZO NEL FAR WEST, serie western creata da Guido Nolitta (pseudonimo di Sergio Bonelli). Bignotti, che per Un Ragazzo nel Far West ripassa a china le matite di Giovanni Ticci, di tanto in tanto passa il lavoro proprio a Balzano. L’operato di quest’ultimo è molto apprezzato da Sergio Bonelli che, nel 1965, gli affida i disegni di tre episodi inediti delle avventure di Tim Carter, sceneggiati da Gianluigi Bonelli e pubblicati sui numeri 50 e 51 della collana contenitore ZENIT GIGANTE. Tra novembre 1966 e febbraio 1967, ancora in coppia con Sergio Montipò collabora a CAP IL FUMETTO CAPELLONE (1966-67) per Erregi. Nel 1968, Balzano rinnova la collaborazione con Ticci inchiostrando la seconda parte del fantascientifico JUDOK, scritto ancora da Gianluigi Bonelli e pubblicato su COLLANA RODEO n. 8.
Nel luglio dello stesso anno, il disegnatore foggiano entra nello staff del PICCOLO RANGER. Balzano disegna le storie di Kit Teller fino al 1973, ma poco prima di abbandonare definitivamente la serie, Sergio Bonelli lo “presta” all’amico Renzo Barbieri che pochi mesi prima ha intrapreso l’attività editoriale “in proprio”. Il nome della casa editrice è Segi, ma in breve tempo acquisirà quello definitivo di Edifumetto. I suoi primi lavori per Barbieri sono un paio di fumetti autoconclusivi apparsi nella collana contenitore I SANGUINARI e l'episodio "Il cannibale del lago", dell'agosto 1972, nella COLLANA CLIK CLAK (poi diventata LO SCHELETRO PRESENTA). Da lì e per quasi vent’anni Barbieri sarà il re incontrastato del fumetto erotico popolare, pubblicando uno straordinario numero di serie in formato pocket declinate nei generi più diversi.
Innanzi tutto fino al 1985 Birago Balzano diventa il disegnatore di punta della serie horror ZORA LA VAMPIRA, della quale illustra la maggior parte delle storie sceneggiate dallo stesso Barbieri, creatore della serie, e da Rubino Ventura, pseudonimo del romanziere Giuseppe Pederiali. Il successo arride subito a Zora, tanto che, dopo i primi due numeri pubblicati con cadenza mensile, la testata acquisisce una cadenza quindicinale. Balzano si ritrova così a dover disegnare cinquanta tavole la settimana, un ritmo frenetico rallentato di tanto in tanto da sporadici episodi disegnati da Giuseppe Montanari, Giovanni Romanini e Flavio Bozzoli. Dei 288 episodi che compongono la saga di Zora ben 270 portano la firma del suo creatore grafico.
Nonostante l’impegno a dir poco gravoso della realizzazione di Zora, Balzano trova il tempo di prestare le sue qualità grafiche anche ad altre testate erotiche: IL VAMPIRO PRESENTA, nato nel 1972; MACABRO, 1980; STREGONERIA, 1984; TELENOVELA VIETATA, 1984 e ATTUALITÀ FLASH, 1984. Inoltre nel 1981 per la milanese Editoriale di Porta Nuova aveva firmato un episodio di PLAYTRE con lo pseudonimo di Rago.
A partire dal 1985, anno della chiusura di Zora, il fumetto erotico entra nella sua fase calante, che lo avrebbe portato a estinguersi prima della fine del decennio. Barbieri, comunque, prosegue con le proprie pubblicazioni cercando vanamente di inseguire il cinema hard, i cui film sono disponibili su VHS, con nuove testate dai contenuti sempre più espliciti. Sempre nel 1985, Balzano disegna FASMA, una serie interrottasi al settimo numero. A questa fanno seguito altri brevi fumetti apparsi su OCCULTO, 1987; AMICHE MIE e su altre testate contenitore che presentano, a fianco dei fumetti, fotografie di nudo femminile. Gli ultimi fumetti realizzati da Balzano sono alcuni titoli per le collane SUPERPROIBITA, 1988; MASKERIX, 1989 e SERIE TABÙ, 1989.
Con la conclusione della stagione del pocket erotico popolare, Balzano decide di abbandonare il mondo del fumetto per dedicarsi all’illustrazione e alla pubblicità. Ma si tratta solo di un allontanamento passeggero. Nel 1994, infatti, quando la Dardo affida a Dario Guzzon la creazione di storie inedite del Grande Blek e di Capitan Miki, Balzano entra nello staff di quest’ultimo. Verso la fine del decennio, con la complicità dell’editore e sceneggiatore Paolo Puccini, il disegnatore riporta in vita Zora, ma l’esperimento s’interrompe dopo un solo albo pubblicato.
Nel frattempo, Balzano riprende i contatti con Sergio Bonelli che, invece di affidargli nuovi fumetti da realizzare, lo assume nell’ufficio grafico della sua Casa editrice. Incomincia così una seconda stagione editoriale per il disegnatore, al quale sono affidati i completamenti di numerosi episodi appartenenti alle serie più diverse: si va dai fantascientifici NATHAN NEVER, LEGS e BRAD BARRON all'avventuroso ZAGOR, dall’horror di DYLAN DOG all’Amazzonia di MISTER NO, fino al metropolitano DEMIAN.
Nel 2002, anno di nascita di Edizioni if, Gianni Bono gli propone di illustrare i racconti del COMANDANTE MARK pubblicati in appendice alla ristampa degli episodi a fumetti della EsseGesse. Contemporaneamente, realizza la copertina del primo numero della riedizione del GRANDE BLEK.
Nel 2010, conclusa la lunga collaborazione con la Sergio Bonelli Editore, il disegnatore si dedica alla realizzazione di illustrazioni con soggetto ispirato a Zora e destinate al circuito collezionistico. Nel novembre 2014, infine, La Borsa del Fumetto, storica fumetteria milanese, gli dedica una mostra antologica nella quale è ripercorsa la sua lunga carriera professionale, con un particolare occhio di riguardo per la sua produzione sexy degli anni Settanta e Ottanta del XX secolo.
Gabriele Ferrero
Creazione scheda: zak, 11/12/2021
Ultima modifica: DC, 29/03/2022
Ultima modifica: DC, 29/03/2022