GUIDA AL FUMETTO PERSONE Cormio Raffaele
Raffaele Cormio - R. Fante, Ralph Hunter, Parvus Italia
11 Novembre 1941 - Narni Scalo (Terni), Umbria
25 Febbraio 1981 - Milano, Lombardia
Ci sono autori che hanno dato un importante contributo alla storia del fumetto, ma che a causa del loro carattere schivo sono entrati in una sorta di limbo. È ciò che è accaduto a Raffaele Cormio. Nato a Narni Scalo l’11 novembre 1941, ha appena undici anni quando la sua famiglia si trasferisce a Milano. L’anno successivo, complici le vacanze estive e l’intraprendenza di un amico, con il quale condivide la passione per i fumetti, si presenta all’Editoriale Alpe. I due ragazzi sono accolti dal proprietario Giuseppe Caregaro che, colpito dalla pulizia del segno e dalla precisione grafica dei titoli delle tavole di Cormio, gli offre un lavoro part time che comprende la scrittura dei titoli delle storie, il lettering delle vignette, la ricerca di eventuali refusi nei testi e il ritocco dei disegni. Questo impegno si rivelerà di straordinaria importanza nella futura carriera del disegnatore. Nella redazione della Alpe, Cormio ha anche modo di conoscere alcuni dei suoi idoli, Giorgio Rebuffi, Luciano Bottaro e Pietro Gamba, dai quali impara i rudimenti del disegno comico e realistico. Ovviamente, non dimentica gli studi. È, infatti, tra i banchi di scuola che stringe amicizia con il coetaneo Massimo De Vita, poi celebre autore disneyano. Insieme, nel 1958, i due firmano una tavola autoconclusiva di Tegigiù poi apparsa sul numero unico Super Strenna, supplemento a DINAMITE KID, un western pubblicato da Rocco Molinari.Sempre alla fine degli anni Cinquanta, Raffaele Cormio entra in contatto con Aurelio Galleppini, grazie ad altri due compagni di scuola, nipoti del disegnatore di Tex Willer. Questa conoscenza si rivela fondamentale. Si presenta, infatti, a Sergio Bonelli che gli affida i disegni di Vegas Jim, fumetto di genere western sceneggiato da Gianluigi Bonelli.
L’inesperienza, però, tira un brutto scherzo al giovane disegnatore che, schiacciato da un impegno troppo gravoso per le sue capacità tecniche dell’epoca, continua a rimandare le consegne, insoddisfatto del risultato del proprio lavoro. L'effetto è che, nonostante gli sforzi di Cormio, Vegas Jim non vedrà mai la luce. Nel 1961, su COLLANA LAMPO, serie a striscia dedicata alle avventure di Zagor, compare un breve fumetto comico dal titolo Vita dura per gli Sceriffi, ma il disegnatore umbro non se la sente di proseguire quella collaborazione nata sotto una cattiva stella. Decide così di tentare la sorte con un altro editore.
La sua scelta cade sulle neonate Edizioni del Serpente Volante dalle quali sarebbe sorta in seguito l’Editoriale Corno. L’azienda di Andrea Corno sta muovendo i primi passi in un mercato dominato da editori quali Mondadori, Universo, Alpe e, in misura minore, dalle etichette riconducibili alla famiglia Bonelli e cerca una propria dimensione grazie anche all’apporto di un giovane sceneggiatore di nome Luciano Secchi. Questi, nel volgere di un decennio, creerà un discreto numero di serie che daranno l’ossatura alla casa editrice e la porteranno a essere, nonostante le piccole dimensioni, una delle più vivaci del panorama nazionale. È gioco-forza che ben presto cresca anche lo staff dei disegnatori, per la maggior parte alla loro prima esperienza professionale.
Raffaele Cormio incomincia la sua collaborazione con le etichette di Andrea Corno illustrando alcune barzellette. In seguito passa alla realizzazione di numerose copertine, spesso firmandosi con lo pseudonimo R. Fante. L’esordio avviene su SuperAlbo Gordon, dove si alterna con Franco Donatelli ed Enzo Caretti. Seguono le cover di Maschera Nera, Bill Ranger, Red Rock, Capitan Audax, Kansas Kid e Carovana. Nel 1963, a fianco dell’attività di copertinista, Cormio riprende quella di fumettista. Inoltre, assieme a Secchi, sulle pagine di Capitan Audax, realizza la rubrica “Come nasce un fumetto”, che i due firmano con gli pseudonimi Raffa e Gratta. Suoi sono i disegni di alcuni episodi del superomistico Atomik. Dell’anno seguente è la collaborazione a Kriminal, pocket di genere “nero” ideato da Secchi – che si firma Max Bunker – sull’onda del successo di Diabolik. L’apporto di Cormio alla serie si compone di cinque albi (nn. 2, 4, 79, 99, 129), l’ultimo dei quali pubblicato il 14 dicembre 1967. Durante quell’anno, Cormio aveva anche realizzato le copertine di Collana Anni Trenta, contenente le ristampe dei primi episodi di Dick Fulmine. Inoltre, nel maggio 1968, il disegnatore presta le proprie capacità anche all’altra serie “noir” di Bunker, Satanik, illustrando il n. 87. Anche nei casi di Kriminal e Satanik, l’autore firma sempre i propri lavori con pseudonimi: Ralph Hunter e Parvus. Da quel momento in poi, Cormio abbandona nuovamente il disegno dei fumetti e si limita alla cura grafica di Eureka, rivista contenitore ideata e diretta da Secchi.
Intanto, è assunto in qualità di grafico di redazione dalle Edizioni Araldo. Si apre così una nuova stagione nella Casa editrice della famiglia Bonelli. L’incarico è di Art director: scrive titoli, controlla storie e approva disegni. Realizza inoltre alcune vignette aggiuntive di Tex e passa a china sequenze disegnate da Galep. Infine, crea il logo della rubrica Foto di Famiglia, compilata da Gianni Bono e pubblicata su Tex dal 1975 al 1992. La collaborazione con Bonelli prosegue fino a metà degli anni Settanta quando Renzo Barbieri lo chiama per curare La Compagnia della Forca, pocket storico-grottesco creato da Magnus (Roberto Raviola) e Giovanni Romanini. La serie, composta di diciassette numeri e pubblicata dalla Geis, esce tra l’aprile 1977 e il settembre 1978 ma non riceve il successo che avrebbe meritato. E quello che sarebbe dovuto essere il primo ciclo di una saga più ampia sarà concluso un anno dopo la fine della serie da un volume che completa la narrazione generale. Alla chiusura del periodico, Cormio è assunto in qualità di grafico da il Giornalino delle Edizioni San Paolo. Per questo stesso periodico, nel 1970 aveva scritto i testi delle serie Il Mascheruomo, del quale aveva realizzato anche i disegni, e Paolo, Luisa e Gino, affidata alle matite di Pietro Gamba. Inoltre, per la Cepim di Sergio Bonelli, sceneggia gli episodi nn. 170/171 (gennaio/febbraio 1978) e 194/195 (gennaio/febbraio 1980) de Il Piccolo Ranger, personaggio creato da Andrea Lavezzolo e Francesco Gamba.
In apparenza, fino a quel momento l’esistenza di Cormio è ricca di soddisfazioni. Ma non è così. Una delusione in ambito lavorativo, alla quale si aggiungono una vita familiare non completamente appagata a causa della mancanza di figli e un irrisolto conflitto con il padre, ex-ufficiale dell’esercito che mai aveva approvato il suo lavoro, lo portano a una decisione drastica. Di quel padre Cormio conserva una pistola che ha più volte mostrato agli amici, spesso pronunciando una frase tanto sinistra da apparire irreale. E una sera dà seguito a quel proposito rivolgendo l’arma contro se stesso. Era il 25 febbraio 1981.
Gabriele Ferrero
Creazione scheda: zak, 02/11/2021
Ultima modifica: zak, 03/11/2021
Ultima modifica: zak, 03/11/2021