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Shigeru Mura - Shigeru Mizuki Giappone

autore unico

8 Gennaio 1922 - Sakai, Giappone

30 Gennaio 2015 - Tokyo, Giappone

Nato nella città costiera di Sakai, è il secondo di tre figli. La sua infazia e la sua giovinezza sono segnate da esperienze, anche terribili, che contribuiranno non poco ai temi e alle atmosfere dei suoi manga. Quando è ancora un fanciullo un’anziana vicina, soprannominata NonNonBa, gli racconta decine di storie di yokai, creature fantastiche del folklore nipponico, che gli restano impresse nella memoria. Intanto cresce la sua passione per la pittura, che viene però ostacolata dalla Seconda guerra mondiale. Nel 1942 Mizuki viene arruolato nell’Armata Imperiale, durante il conflitto contrae la malaria e perde il braccio sinistro in un’esplosione (tra l’altro, essendo mancino, deve imparare a usare la mano destra). Inoltre assiste alla morte di alcuni amici e rimane sconvolto dagli orrori della guerra, tanto da pensare di non fare più ritorno a casa.
Al suo rientro in Giappone disegna per il kamishibai, il teatro d’immagini ambulante, e per i negozi di libri in prestito. Nel 1957 pubblica il suo manga d’esordio, dal titolo “Rocketman”, ma è nel 1959 che realizza il primo episodio di quella che è destinata a diventare la sua serie più famosa. HAKABA NO KITARO (“Kitaro del cimitero”), questo il titolo, viene realizzato a sprazzi e solo a metà anni Sessanta acquisisce una periodicità stretta e il titolo definitivo. La serie racconta le storie horror, ma anche grottesche e divertenti, di Kitaro, un ragazzino che in una cavità oculare ospita lo spettro del padre defunto che lo aiuta nelle sue imprese. Kitaro in ogni episodio deve affrontare macabri misteri e temibili mostri, inventati o prelevati dal folklore nipponico, quegli yokai di cui in gioventù gli parlava nonna NonNonBa. Quando nel 1965 Kitaro diviene per la prima volta protagonista di un anime (altri ne seguiranno), col titolo “Ge ge ge no Kitaro”, la popolarità del personaggio cresce esponenzialmente.
Scrive e disegna anche storie di guerra, nelle quali trasferisce alcune vicende personali, e si dedica a una versione disegnata della storia del Giappone. Realizza anche una biografia a fumetti di Adolf Hitler.
Ancora interessato alla pittura e alla tradizione, negli ultimi anni di vita Mizuki si dedica alla realizzazione di stampa ukiyo-e (“immagini del mondo fluttuante”, xilografie tipiche giapponesi) usando le medesime tecniche degli artisti del passato. Questo a pochi passi dalla stazione di Fuchu, a Tokyo, e la strada che porta al suo studio è disseminata di statue che rappresentano gli yokai, quelle creature che lo affascinano da sempre e a cui ha dedicato anche un’enciclopedia, da lui scritta e disegnata, dal titolo “Nihonyokaitaizen” (in Italia “Enciclopedia dei mostri giapponesi”).
Creazione scheda: DC, 29/01/2021
Ultima modifica: DC, 29/01/2021