GUIDA AL FUMETTO PERSONE De Luca Gianni
Gianni De Luca Italia
autore unico, disegnatore
25 Gennaio 1927 - Gagliato, Catanzaro, Italia
6 Giugno 1991 - Roma, Lazio, Italia
Gianni De Luca – pittore, incisore, illustratore, fumettista – nasce in provincia di Catanzaro, ma ancora bambino si trasferisce a Roma, dove frequenta prima il liceo poi la facoltà di architettura, che abbandona per dedicarsi al fumetto. Esordisce sul settimanale IL VITTORIOSO nel 1947, con una storia breve dedicata a Leonardo e intitolata “Il mago Da Vinci”. I suoi “maestri” sono i grandi fumettisti americani del tempo. Con tali gusti e una propensione all’eleganza, accompagnata da una grande scrupolosità nel documentarsi, su IL VITTORIOSO si specializza in fumetti a sfondo storico, storie come “Prora vichinga” (1949, sugli antichi guerrieri nordici), “L’impero del sole” (1949, aztechi), “La sfinge nera” e “Il tempio delle genti” (1950, Egitto).Nel 1951, la svolta. Disegna, infatti, il fantascientifico “Gli ultimi sulla Terra”, su testi di Eros Belloni. Non si tratta solo di un cambio di genere, ma anche di un’evoluzione grafica, che lo porta a una maggiore padronanza e fluidità del tratto. Dopo una manciata di altre storie brevi, De Luca conclude la sua collaborazione con IL VITTORIOSO per approdare su un altro settimanale cattolico, IL GIORNALINO. Per quest’ultimo firma una monumentale Storia della Chiesa, dal titolo “I dodici in cammino”, e un adattamento della Bibbia, “La più bella storia mai raccontata”. Nel 1970 si dedica al IL COMMISSARIO SPADA, una serie poliziesca scritta da Gianluigi Gonano che lo impegna quasi a tempo pieno. La serie rappresenta una novità all’interno de IL GIORNALINO e del fumetto italiano, poiché si concentra sulla realtà italiana di quegli anni, toccando anche temi difficili e scottanti come il terrorismo. Per De Luca, inoltre, Il Commissario Spada diventa, episodio dopo episodio, anno dopo anno (termina nel 1982), l’occasione per sperimentazioni grafiche di grande suggestione e impatto narrativo. Opta per tavole con vignette orizzontali, usa elementi di arredo urbano o alberi per dividere una vignetta dall’altra, scompone il medesimo sfondo in vignette differenti, usa il pointillismo per creare un effetto nebbia, elimina i contorni delle vignette e via dicendo.
Dalla metà degli anni Settanta (e quindi in parte in contemporanea con gli ultimi episodi di Spada), su sceneggiature di Roudolph (pseudonimo di Raul Traverso) riduce a fumetti un trittico di opere shakespeariane (“La tempesta”, “Amleto”, “Romeo e Giulietta”). Poiché si tratta di opere teatrali, De Luca ha la geniale intuizione di impostare le tavole (spesso tavole doppie) come se si trattasse di un palcoscenico, con uno sfondo fisso, tridimensionale e dettagliatissimo, su cui fare muovere i personaggi come fossero attori.
Nel 1983 cambia ancora registro, dedicandosi a una divertente riduzione di “Gian Burrasca” che sfiora i toni del grottesco. Nel 1995 firma due brevi biografie a fumetti di Totò e Marilyn Monroe. Nel 1986 si dedica, su testi di Tommaso Mastrandea, a “Paulus”, cento tavole nelle quali viene narrata in chiave fantascientifica la conversione al cristianesimo di Paolo di Tarso.
Al momento della sua scomparsa, Gianni De Luca sta lavorando alle tavole del fumetto “I giorni dell’Impero”, storia ambientata nell’antica Roma e successivamente pubblicata con le ultime tavole ancora a matita, sorta di testamento artistico dell’autore.
Creazione scheda: DC, 05/01/2021
Ultima modifica: DC, 05/01/2021
Ultima modifica: DC, 05/01/2021