GUIDA AL FUMETTO   PERSONE   Barks Carl

Carl Barks - L’Uomo dei Paperi USA

animatore, autore unico

27 Marzo 1901 - Merrill, Oregon, USA

25 Agosto 2000 - Grants Pass, Oregon, USA

Chi nell’aprile 1949 si accosta per la prima volta al mondo Disney, o lo riscopre grazie al clamore creato intorno all’uscita di TOPOLINO formato libretto, si imbatte in un eccezionale disegnatore di PAPERINO. Si tratta di Carl Barks, artista nativo di Merrill nell’Oregon e coetaneo di Walt Disney (classe 1901). Le pagine a fumetti ariose e ben concepite che si presentano ai lettori non hanno niente a che vedere con quelle dell’omonimo Papero iracondo dal becco lungo che negli anni Trenta si divertiva a farsi beffe di TOPOLINO. Non assomigliano nemmeno a quelle che lo vedevano agire in coppia con il compare MEO PORCELLO, nelle raffigurazioni di Federico Pedrocchi ed Enrico Mauro Pinochi. Il “nuovo” PAPERINO è ritratto in un impeccabile stile classico, ha storie divertenti e credibili e comprimari forti, come l’anziano ZIO PAPERONE. I lettori ignorano chi sia il nuovo grande fumettista che sviluppa queste storie, e per il momento non lo sanno nemmeno i colleghi o la redazione di TOPOLINO. Eppure, tutti ne riconoscono perfettamente lo stile e la classe.
Il nome di Barks sarà sulla bocca di tutti i sinceri fan di fumetti a partire dalla fine degli anni Sessanta: per ironia, proprio quando la sua attività volgerà al termine.
Quando Barks inizia a creare i fumetti con la famiglia dei Paperi, non è un “novellino”. Presso gli studi Disney, dove si realizzano disegni animati, ha già scritto gag con PAPERINO e QUI, QUO e QUA, lavorando a ben 56 cortometraggi, oltre che al lungometraggio “Bambi” (1942). Conosce bene, quindi, il carattere del personaggio. Nel frattempo, l’evoluzione somatica e caratteriale di PAPERINO è sviluppata nei fumetti dal bravo Charles Alfred Taliaferro, detto “Al”, che gestisce le storie di Donald Duck pubblicate in strisce sui quotidiani a partire dal 7 febbraio 1938. Ma l’apporto di Barks risulterà determinante per forgiare la personalità del PAPERINO che tutti portiamo nel cuore.
Nelle avventure che realizza per i comic book, la famiglia dei Paperi viene affrancata dalle storielle umoristiche destinate a esaurirsi in poche vignette nello spazio angusto che mettono a loro disposizione i quotidiani. I comic book sono ancora giovani come medium quando nel 1942 Barks realizza la prima storia di PAPERINO, in coppia con il collega animatore e regista Jack Hannah; il grande fumettista dell’Oregon contribuisce addirittura a sviluppare la grammatica narrativa. Sarà di esempio a molti suoi colleghi, disneyani e no, americani e di tutto il mondo. Questa lunga, prima avventura barksiana, “Donald Duck Finds Pirate Gold”, è pubblicata da noi col titolo “Paperino e l’oro del pirata” sui numeri 633-641 di TOPOLINO giornale.
Barks, definito dal suo erede, il fumettista del Kentucky Don Rosa, “il più grande narratore del ’900”, si spegnerà quasi centenario nel 2000, dopo aver aggiunto alla saga dei Paperi personaggi e situazioni memorabili, ancor oggi la base sulla quale poggiano anche le intuizioni e le novità più recenti. Per fare gli esempi più eclatanti, l’Uomo dei Paperi (così Barks sarebbe stato presto definito) crea prima di tutto la stessa città di Paperopoli (1944) e quindi molti fondamentali personaggi, dallo zio fantastiliardario PAPERON DE' PAPERONI (Uncle Scrooge McDuck, 1947) al cugino fortunato GASTONE PAPERONE (Gladstone Gander, 1948), dalle scoutesche GIOVANI MARMOTTE (Junior Woodchucks, 1951) alla sgangherata BANDA BASSOTTI (Beagle Boys Inc., 1951), dall’inventore svitato ARCHIMEDE PITAGORICO (Gyro Gearloose, 1952) al suo assistente con la testa ricavata da una lampadina EDI (Little Helper, 1956) e alla fattucchiera napoletana AMELIA DE SPELL (Magica DeSpell, 1961).
Ma Barks non si è occupato esclusivamente dei personaggi Disney. Collaboratore a tutto tondo della casa editrice Western Printing and Lithographing Company, negli anni del suo debutto come fumettista riceve in modo continuativo gli incarichi più diversi dai suoi caporedattori, eseguendo il lavoro da casa e spedendolo a destinazione per posta agli uffici di Beverly Hills, in California.
Anche negli anni a seguire, Barks continuerà a scrivere le sue storie in proprio, nei piccoli studi delle varie case in cui vive tra le cittadine di Hemet e San Jacinto, in Oregon. Così, a distanza dagli uffici editoriali, esercita grande autonomia e libertà nel concepire e nel disegnare storie e personaggi, oppure migliora i soggetti, creati da altri e inviatigli, che trova troppo deboli.
Di fatto, negli anni Quaranta, Barks consegna ben trentatré avventure di personaggi non Disney, dei quali la Western è licenziataria per fumetti e racconti illustrati. Il massimo impegno, e le trame avventurose intrise di sfumature morali, Barks li riserva però ai pennuti disneyani.
Articolo di Luca Boschi tratto dalla collana TOPOLINO STORY (RCS, 2005).
Creazione scheda: Dea Brusorio, 16/10/2015
Ultima modifica: Dea Brusorio, 16/10/2015